Latte crudo sotto accusa negli Usa per il rischio aviaria

LATTE CRUDO

Mentre in Italia una proposta di legge bipartisan prevede che l’etichettatura dei formaggi a base di latte crudo metta in guardia dai rischi per i bambini per escherichia, negli Usa le autorità chiedono di non consumare latte crudo dopo un caso di aviaria legato proprio a questo alimento

Le autorità sanitarie californiane lanciano l’allarme sul consumo di latte crudo dopo un caso sospetto di influenza aviaria in un bambino. Secondo il Dipartimento di Salute Pubblica della contea di Marin, il piccolo ha manifestato febbre e vomito dopo aver ingerito latte non pastorizzato. Nonostante il bambino si sia ripreso senza ulteriori complicazioni e senza che altri membri della famiglia risultassero contagiati, l’episodio ha sollevato preoccupazioni sull’uso di latte non trattato.

La situazione negli Stati Uniti

Nel 2024, la California ha registrato 32 casi confermati di influenza aviaria, per lo più tra lavoratori avicoli e caseari esposti ad animali malati. Tuttavia, il caso del bambino di Marin County è diverso: non ci sono evidenze di esposizione a pollame o bestiame infetto. Le autorità sanitarie locali, con il supporto del Dipartimento della Salute Pubblica della California e del CDC, stanno indagando sulla vicenda per chiarirne le cause e garantire la sicurezza pubblica.

La dottoressa Lisa Santora, responsabile della salute pubblica della contea di Marin, ha sottolineato: “Le infezioni umane da influenza aviaria sono rare, ma i focolai attivi negli allevamenti di pollame e bovini da latte rappresentano un rischio. Tuttavia, la trasmissione da persona a persona resta eccezionale”.

Le autorità federali ribadiscono che il latte pastorizzato rimane sicuro da consumare e invitano i consumatori a evitarne varianti crude per prevenire rischi di infezioni alimentari.

Richiami e controlli intensificati

La Raw Farm LLC, un noto produttore di latte crudo, ha recentemente richiamato due lotti di prodotti dopo che test effettuati dal laboratorio della contea di Santa Clara hanno rilevato la presenza del virus H5N1. I richiami, avviati tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, riguardavano prodotti con scadenza fino al 7 dicembre. Questo caso, unito agli avvertimenti delle autorità, riaccende il dibattito sui rischi legati al consumo di latte crudo.

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In Italia intanto parte l’iter della legge per Elia

Nel frattempo, in Italia, la tragica vicenda di Elia Damonte, un bambino di tre anni morto per aver consumato formaggio a base di latte crudo contaminato da Escherichia coli, ha portato alla proposta di una legge bipartisan sull’etichettatura obbligatoria dei prodotti caseari. L’iniziativa è promossa dal deputato Matteo Rosso (FdI) e dal senatore Lorenzo Basso (PD), che hanno unito le forze per introdurre un testo unico che obbligherà a indicare in modo chiaro i rischi per la salute dei bambini sotto i dieci anni su confezioni di formaggi freschi o di media stagionatura a base di latte crudo.

La proposta di legge, discussa alla Camera, rappresenta una modifica al decreto 158 del 2012 sulla sicurezza alimentare. La nuova normativa prevede che un decreto ministeriale stabilisca la dicitura specifica, le dimensioni dei caratteri e un simbolo distintivo per questi prodotti, garantendo maggiore protezione ai consumatori più vulnerabili. I genitori di Elia, protagonisti di questa battaglia, sperano che questa legge possa prevenire tragedie simili in futuro, ricordando il loro figlio attraverso una normativa che salverà altre vite.