Cina, trovate tracce di Covid-19 in surgelati importati

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I sospetti delle autorità neozelandesi sulla capacità di prodotti surgelati di trasportare il virus del covid-19 da un paese all’altro, cominciano a prendere sostanza. Secondo quanto riporta Food Safety News, gli ispettori alimentari della città di Shenzhen e Xian, in Cina, riferiscono di aver trovato tracce del virus COVID-19 sulla confezione di ali di pollo e gamberetti importati. La Cina a giugno ha intensificato il controllo sul cibo importato, affermando che la possibilità che possa diffondere infezioni non può essere esclusa. Due mesi dopo, test locali affermano di aver trovato tracce del virus sulla confezione congelata di ali di pollo dal Brasile e gamberetti dall’Ecuador.

La Fda in Usa tranquillizza

Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (Fda) ha risposto: “Può essere possibile che una persona possa contrarre il Covid-19 toccando una superficie o un oggetto su cui è presente il virus e poi toccandosi la bocca, il naso o forse i propri occhi, ma non si ritiene che questo sia il modo principale in cui virus si diffonde”. E il segretario all’Agricoltura degli Stati Uniti Sonny Perdue e il commissario della FDA Stephen M. Hahn, MD, hanno affermato che le nuove restrizioni alle esportazioni cinesi sono una burocrazia non necessaria: “Non ci sono prove che le persone possano contrarre il Covid-19 dal cibo o dagli imballaggi alimentari. Il sistema di sicurezza alimentare degli Stati Uniti, supervisionato dalle nostre agenzie, è il leader globale nel garantire la sicurezza dei nostri prodotti alimentari, compresi i prodotti per l’esportazione “.

I controlli in Cina

Scrive Food Safety News: dopo aver trovato le tracce di virus, le autorità di Shenzhen hanno condotto la ricerca dei contatti e hanno testato tutti coloro che sono entrati in contatto con l’imballaggio congelato con risultati negativi. Anche la commissione sanitaria della provincia di Shannxi, che serve Xian, sta testando le persone e gli ambienti legati ai gamberi congelati. I funzionari cinesi, tuttavia, concordano sul fatto che non ci sono prove evidenti che il virus possa diffondersi attraverso i cibi congelati. Il virus potrebbe sopravvivere sulle superfici di contatto fino a due anni a temperature di meno 20 gradi Celsius.

I casi in Nuova Zelanda

Pochi giorni prima il governo neozelandese aveva trovato quattro infetti in una famiglia ad Auckland. Tra questi uno lavora in un magazzino di surgelati, e non essendoci stati infetti nelle ultime settimane in tutto il paese, l’ipotesi è stata esplicitata dal premier.