Rimborsi per vacanze e viaggi: la petizione ConfConsumatori supera le 20mila firme

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La petizione online su “Change.org”, promossa da Confconsumatori al fine di far ottenere ai consumatori il rimborso in denaro, ha superato le 20mila firme e il conteggio continua a salire di ora in ora. “Un risultato importante che conferma l’ingiustizia delle disposizioni legislative di fine aprile che consentono tutt’ora agli operatori di rimborsare a mezzo voucher chi ha acquistato biglietti per trasporti, concerti ed eventi o ha prenotato vacanze, a causa dell’emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus” commenta l’associazione dei consumatori.

Confconsumatori: “Voucher soluzione scellerata”

Confconsumatori si da subito ha parlato di “una soluzione scellerata che chiudeva totalmente alla possibilità di rimborso in denaro”. L’associazione lo aveva sostenuto anche nelle audizioni parlamentari di questo periodo e nella richiesta di un tavolo di lavoro che affrontasse la questione. Gli interventi sul punto dell’Antitrust e della Commissione Europea hanno confermato che non si trattava, così come non si tratta, di una mera posizione rivendicazionistica, ma della contestazione di una soluzione ingiusta, da molti punti di vista. “La petizione online – spiega l’Avvocato Carmelo Calì, Responsabile nazionale del Settore Trasporti dell’associazione – è stata rivolta ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente della Repubblica e ci auguriamo, che, dopo questo primo risultato, tali Autorità si rendano conto che una modifica legislativa non é più rinviabile”. Confconsumatori proseguirà nella sua battaglia continuando, innanzitutto, a chiedere il sostegno alla sua posizione, proseguendo con la petizione online su “Change.org”, affinché altre firme vadano ad aggiungersi alle già 20.347 risultanti ad oggi. A questo link http://chng.it/8fWsDtXGLh chiunque vorrà potrà sottoscrivere la petizione e condividerla anche sui canali social.

Perché non basta il buono

Oltre a quantocritto dall’Antitrust e dalla Commissione Europea, Confconsumatori ribadisce che il voucher al posto del rimborso in denaro, oltre che non condivisibile, é oggettivamente ingiusto perché non garantisce al consumatore la restituzione effettiva del servizio acquistato. Infatti, nel momento in cui il turista sceglierà di utilizzare il voucher per l’acquisto di un nuovo pacchetto turistico, si potrebbe trovare di fronte ad una lievitazione dei prezzi che lo costringerebbe ad un ulteriore esborso per garantirsi un pacchetto turistico di qualità equivalente a quello annullato. Difatti, la legge di conversione n. 27/2020 non prevede e garantisce che il voucher consenta la possibilità di usufruire di un pacchetto turistico di qualità equivalente a quello acquistato. Anche per i titoli di viaggio si pone la stessa questione.

L’impossibilità di cambiare intestazione

Tornando ai pacchetti turistici, altra questione non garantita dal voucher è la mancata previsione della possibilità per il consumatore, già disciplinata nel Codice del Turismo all’art. 38, di poter cedere, previo preavviso dato all’organizzatore, il contratto di pacchetto turistico a una persona che soddisfa tutte le condizioni per la fruizione del servizio. Su tale aspetto nulla ha previsto la legge per una possibile estensione al voucher e tanto meno per i titoli di viaggio e soggiorni dove non esiste una norma specifica come quella sopra indicata.