Criticavano il negazionismo climatico di Exxon, attaccati per anni da hacker

I procuratori federali di Manhattan stanno indagando su un’operazione globale di hacker “a noleggio” che ha inviato e-mail di phishing a gruppi ambientalisti, giornalisti e altre persone impegnate sul fronte ambientale. A rivelarlo un articolo di Nicole Hong, Barry Meier e Ronen Bergman sul New York Times che ha scoperto come Greenpeace fosse tra i numerosi gruppi ambientalisti presi di mira dagli hacker d’oltremare.

L’episodio si sarebbe svolto tre anni fa, quando diversi gruppi ambientalisti hanno notato di aver ricevuto e-mail sospette con falsi articoli di Google News e altri collegamenti relativi alla loro campagna sui cambiamenti climatici contro Exxon Mobil. Le e-mail provenivano da account che sembravano provenire dai loro colleghi e avvocati.

Quelle e-mail di phishing hanno ora portato a un’indagine criminale federale su una tentacolare operazione di hacking a noleggio che per anni ha preso di mira gli account di posta elettronica di funzionari governativi, giornalisti, banche, attivisti ambientali e altri individui, spiegano al NYT fonte interne all’inchiesta.

I pubblici ministeri stanno indagando su chi fosse dietro l’operazione e al momento Exxon Mobil non è stata accusata di alcuna trasgressione.

I dettagli della campagna di hacking sono stati resi pubblici martedì in un rapporto di Citizen Lab, un gruppo di controllo sulla sicurezza informatica dell’Università di Toronto. Il rapporto afferma che migliaia di persone in sei continenti sono state prese di mira dalle e-mail di phishing per almeno quattro anni nella stessa operazione.

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Il rapporto di Citizen Lab ha concluso che con “molta probabilità” che l’operazione è stata effettuata da una società in India, che pubblicizzava servizi di “hacking etico” sul suo sito Web e sui social media.

Lo stesso rapporto afferma che un folto gruppo di obiettivi nella campagna di hacking erano gruppi no profit americani che avevano combattuto pubblicamente con Exxon Mobil per anni sul fatto che la compagnia petrolifera si impegnasse nel tentativo di indurre in errore il pubblico sulla scienza del clima, cosa che la compagnia ha sempre negato.