Voucher e compagnie aeree, le risposte alle domande più comuni

voucher rimborso

La decisione del governo di dare alle compagnie aeree la possibilità di decidere di emettere voucher per i voli cancellati a causa del coronavirus ha creato molta confusione e proteste tra i consumatori, come il Salvagente ha già raccontato. Riportiamo ora due nuovi casi per aggiungere delle risposte a delle domande frequenti in questa fase, grazie all’aiuto di Carmelo Calì, responsabile trasporti di Confconsumatori.

“Avevo comprato il biglietto per tre persone, ora vogliamo i voucher individuali. È possibile?”

Graziella Vasi ci segnala di aver ricevuto in sostituzione della sua richiesta di rimborso per l’annullamento dei voli indicati un voucher cumulativo, e di volerne “non uno ma tre ciascuno a nome delle tre titolari dei biglietti ripartendo pro quota l’importo totale da me pagato”. Il consumatore ha diritto a chiedere dei voucher nominativi per passeggero, anche se l’acquisto è stato effettuato da uno solo per conto del gruppo? EasyJet, la compagnia chiamata in causa da Vasi nella sua pagina dedicata ai voucher dice chiaramente: “Il voucher può essere utilizzato su easyJet.com utilizzando lo stesso account easyJet della prenotazione originaria. Non disponibile sulla nostra App. Il codice del voucher deve essere inserito nella pagina di pagamento prima del completamento della prenotazione. Si può utilizzare un solo voucher per prenotazione”. Secondo Carmelo Calì: “Il voucher deve essere collegato al passeggero. Non c’è una norma, purtroppo la regolamentazione dei voucher non esiste. Questa è l’ulteriore prova che la soluzione del voucher è totalmente ingiusta e creerà problemi. Se tu scegli la soluzione non del rimborso ma del voucher, è chiaro che devi tenere conto dei titolari del servizio. Se aveva pagato tizio per caio è un altro problema. Dunque la modalità del voucher unico a mio avviso è in contrasto con l’articolo 33 del codice del consumo, perché crea uno squilibrio a sfavore del consumatore. Perché il contratto si è stipulato tra il singolo titolare del biglietto e la compagnia”.

“E se il governo introduce il rimborso quando ho ricevuto già il voucher?”

Alessandra Coccé scrive al Salvagente: “Easyjet mi ha cancellato il volo per Parigi tre giorni prima della partenza a fine aprile per il blocco dei voli a causa del Covid. Rispondo con pec che l’unico rimborso da me accettabile è il riaccredito della somma sulla carta di credito utilizzata. Silenzio per altri 20 giorni poi arriva altra email che dice che il vettore può scegliere di rimborsare con il voucher, come disposto con decreto cura Italia e che non serve mia accettazione. Rispondo con altra pec in cui ribadisco che voglio il rimborso.
Passano 15 gg ancora e ieri ricevo via email voucher a cui ho risposto con altra pec chiedendo il rimborso in denaro”. Come il Salvagente aveva già scritto, in questo caso è possibile mandare una Pec in cui si ribadisce che non si accetta il voucher e che si opta per il rimborso. Sarà utile nel caso in cui il governo cambi regole.

“Il voucher è di un importo inferiore al biglietto. Possono farlo?”

“Tra l’altro , ed ecco la chicca – aggiunge Alessandra – il voucher è di importo inferiore al prezzo da me pagato. Avevo corrisposto 256,56€ ed ora mi inviano un voucher di 235,56€. Perché questa cifra inferiore se sono stati loro ad annullare il volo?”. Carmelo Calì risponde: ” Questo è illegittimo, perché in base al regolamento comunitario 261/2004, in caso di cancellazione del volo, anche in circostanze eccezionali come in questo caso, al passeggero spetta il rimborso col prezzo pieno del biglietto senza nessuna decurtazione del biglietto. Né per le tasse aeroportuali, né per spese opzionali legate al servizio, come il bagaglio extra, il priority bording pass, anche perché se il volo è cancellato anche i servizi accessori non vengono garantiti”.

“E se la compagnia fallisce prima?”

Noi abbiamo chiesto l’istituzione di un fondo contro i casi di insolvenza dei tour operator e delle compagnie in casi come questi. Purtroppo in questo momento non c’è un provvedimento legislativo ad hoc. Il consumatore rischia di perdere tutto.”

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