Brutti ma buoni (e meno cari): NaturaSì e Legambiente contro lo spreco

spreco alimentare

Appena più piccoli, un po’ più grandi e di dimensioni non “standard” ma buoni lo stesso e venduti al 50% del prezzo. È questo il cuore dell’iniziativa “CosìPerNatura” lanciata da NaturaSì e Legambiente per ridurre lo spreco alimentare a partire dai campi.

“Recuperando e mettendo in commercio quello che è appena più piccolo, o appena più grande, o appena diverso, passiamo da un 20% circa di prodotto scartato sui nostri campi a un massimo, quasi fisiologico, del 4%”, spiega Fausto Jori amministratore delegato di NaturaSì. “Nei nostri 500 negozi sono presenti da oggi quelli che abbiamo chiamato i Cosìpernatura, prodotti venduti con una riduzione che arriva fino al 50% del prezzo degli stessi prodotti standard”.

Cibo meno ‘bello’ insomma ma buono lo stesso, che non incontra un’ideale di ‘perfezione’ o di ‘standard’, che viene sprecato o non utilizzato a fini alimentari. In Italia si calcolano 36 chili di cibo a testa perduti ogni anno lungo tutta la catena di produzione, distribuzione e consumo, che ci costano complessivamente circa l’1% del Pil nazionale, con una stima che oscilla tra i 12 e il 16 miliardi di euro.
 In Italia e nel resto d’Europa il 21% dello spreco di frutta e verdura, secondo i dati Fao, avviene direttamente nei campi. Alimenti che vengono scartati, lasciati sui terreni o utilizzati per fare compost, spesso a causa di imperfezioni, di mancata adesione agli standard che l’industria alimentare ha imposto in un primo momento ma che è poi diventata una condizione essenziale per l’accettazione da parte dei consumatori.

“Lo spreco di cibo è uno dei problemi che affrontiamo da anni, attraverso un’azione costante della nostra rete territoriale impegnata a promuovere azioni concrete e a sensibilizzare i cittadini sugli stili di vita sostenibili anche nel consumo alimentare – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – In un periodo di emergenza socio-economica come quello che il paese sta attraversando, l’iniziativa in collaborazione con NaturaSì va nella giusta direzione, perché valorizza ulteriormente l’offerta di prodotti bio, con un impatto positivo sull’ambiente e sulla salute di ciascuno di noi”.

E che cambiare rotta sia possibile lo dimostrano i dati. Nella fase di prova del progetto Cosìpernatura, in un solo mese, da fine aprile a fine maggio, i prodotti messi a disposizione nei negozi da NaturaSì sono arrivati a 795 tonnellate. L’obiettivo è di recuperare 2.500-3.000 tonnellate di frutta e verdura “imperfetta” in più all’anno. Questo significa, stando ai numeri, che il percorso ambizioso dello “spreco zero” del raccolto è già stato intrapreso.

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