Ghiaccio, senza sanificazione è allerta nei bar

Dopo mesi che sono state ferme per effetto del lockdown, se le macchine produttrici del ghiaccio non vengono pulite e sanificate in modo corretto “è possibile incappare in un forte potenziale rischio per la salute del consumatore” seppur “non correlata al Covid-19”. L’allarme è stato lanciato dall’Inga, l’Istituto nazionale ghiaccio alimentare, a una settimana dalla riapertura di bar e ristoranti.

Abbassare la guardia adesso, dopo i mesi trascorsi, e trascurare questi aspetti igienici e sanitari è un’eventualità che non possiamo permetterci” ha dichiarato Carlo Stucchi, presidente Inga. “Per questo – ha proseguito – avendo come riferimento le norme nazionali e comunitarie sulla sicurezza alimentare, cerchiamo di comunicare le azioni da mettere in atto per una corretta sanificazione, offrendo un vero e proprio decalogo di riferimento. Quando si parla di ghiaccio alimentare, si tende spesso a sottovalutare il rischio legato al mancato rispetto delle prassi igieniche. In questo momento è necessario che sia i consumatori che i gestori di bar e ristoranti siano ben informati sui rischi e pericoli e agiscano di conseguenza”.

Come è stato più volte dimostrato in questi anni, sia da lavori di ricerca dell’Università di Palermo che da analisi effettuate sul territorio da parte degli organi preposti alla verifica delle condizioni igieniche, di produzione, di conservazione e di manipolazione, “il ghiaccio autoprodotto può essere fonte di pericolo per il consumatore se non vengono osservate le corrette procedure di sanificazione”.

Inga, in collaborazione con il ministero della Salute, “al fine di ridurre quanto più possibile tale pericolo e offrire a esercenti e consumatori uno strumento utile”, ha pubblicato il primo manuale di corretta prassi igienica per l’autoproduzione di ghiaccio alimentare disponibile gratuitamente qui: http://www.ghiaccioalimentare.it/il-manuale/ ed è corredato da un check list che da indicazioni sulle modalità di ripristino della macchina di autoproduzione del ghiaccio presente nei locali.

“In questa fase complessa sotto molteplici aspetti – conclude la nota dell’Istituto – tra le soluzioni Inga suggerisce anche l’ipotesi di approvvigionamento presso aziende certificate produttrici di ghiaccio alimentare, in grado di assicurare il massimo livello di qualità ed igiene”.

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