Merendine contaminate da idrocarburi, le aziende: “Così cerchiamo di limitare Mosh e Moah”

Se il rischio di migrazione degli idrocarburi degli oli minerali è sottovalutato dalle istituzioni, come dimostra il nostro test su 29 merendine nel nuovo numero del Salvagente in edicola, è seguito con attenzione dalle aziende. Almeno da quelle che hanno risposto al nostro test.

Ricapitoliamo i risultati: in 20 snack su 29 abbiamo trovato tracce di idrocarburi saturi di oli minerali: da 0,50 a 129 mk/kg. Molte, poche, ci chiedevamo?

La risposta non va cercata nelle agenzie comunitarie, dato che per la Commissione europea ad oggi non ci sono limiti massimi negli alimenti, nonostante i Mosh si accumulino nei tessuti e siano in grado di produrre danni e i Moah siano un potenziale cancerogeno.

La questione, dunque, è tutta rinviata a qualche agenzia di paesi membri (come la Germania e la Francia) che si è dimostrata sensibile e alle scelte delle industrie. Noi abbiamo chiesto a tutte quelle interessate dal nostro test cosa fanno per limitare queste contaminazioni.

Tra queste Ferrero ci ha fatto sapere di “lavorare da sempre, insieme ai propri partner di tutta la filiera, allo sviluppo di soluzioni tecniche volte a minimizzare il più possibile le tracce di oli minerali, comunque onnipresenti, e limitarne la quantità nei propri prodotti alimentari”. L’azienda di Alba usa per gli imballaggi primari solo fibre vergini di filiere certificate sostenibili e non materiali riciclati di nessun tipo.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Segue le stesse precauzioni Barilla che ci ha ricordato di “non usare inchiostri che contengono oli minerali; di utilizzare cartoncino in fibra vergine per prevenire possibili migrazioni nel prodotto”. In linea generale, spiega, Barilla “lavora insieme ai fornitori lungo tutti i passaggi della filiera per avere materie prime e imballi puliti e gestisce tutti i processi in modo da evitare contaminazioni”.
La strategia di Lidl, infine, prevede il rispetto delle norme contenute nel “Documento di posizione per un’alimentazione consapevole” all’interno del quale vengono descritte le modalità con cui viene garantita l’elevata qualità e sicurezza dei prodotti. Tra gli obiettivi di qualità che si pone l’azienda c’è anche quello di minimizzare il contenuto di residui di oli minerali in tutti i prodotti alimentari. I limiti che si pone Lidl sono per i Mosh inferiori a 2 mg/kg e per i Moah sotto il limite di determinazione.