“Per il decreto Conte abbiamo prelevato 972 euro”. Le follie del call center Eni

PRESCRIZIONE CONGUAGLI

Caro Salvagente, questa mattina ho avuto una brutta sorpresa, la bolletta del gas di Eni di €972,19 con scadenza 08/02/2020 è stata automaticamente prelevata in data 27/03/2020, lasciandomi praticamente il conto a 0. Premetto che tramite call center avevo già contestato la fatturazione, ricontattato immediatamente il call center oggi, mi sono sentito rispondere che hanno applicato il nuovo decreto Conte dove si permette ai fornitori di incassare, da ora in poi, le bollette entro fine mese! Come può essere possibile?

Ugo Famiglini

Cro Ugo, la risposta del call center è veramente assurda… Abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia, di spiegarci nel dettaglio come stanno le cose. Ma prima di tutto registriamo testualmente la replica dell’Eni che ha voluto scriverci dopo la pubblicazione della sua testimonianza.

In merito all’articolo “Per il decreto Conte abbiamo prelevato 972 euro” pubblicato sulla vostra testata lo scorso 13 aprile, Eni gas e luce precisa che la fattura di 970,12 euro emessa lo scorso 6 marzo  è corretta e contiene un conguaglio di consumi effettivi conseguente la sostituzione del contatore eseguita dalla società di distribuzione. La Società sottolinea che il cliente ha diritto alla rateizzazione, così come riportato nella stessa fattura, che sono già in corso contatti con lo stesso per concordare i termini del pagamento rateale in sostituzione del pagamento in unica soluzione tramite domiciliazione, e che sempre il cliente stesso aveva già provveduto a sospendere.

Ora vediamo cosa ha commentato la nostra esperta di riferimento, Valentina Masciari.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Il Decreto Conte, su tale argomento, ha stabilito che venissero sospese le fatture solo per le utenze rientranti nelle prime zone rosse. Tale sospensione è stata prevista, al momento, fino al 30 aprile 2020. Parliamo di sospensione, non di annullamento, quindi comunque le fatture si dovranno poi pagare anche se a rate. Per le altre utenze, non è stato stabilito nulla di particolare nel decreto.

I gestori, invece, nella maggior parte dei casi, hanno assunto decisioni autonome, che prevedono, al momento,  la sospensione del pagamento, quindi la sospensione della data di scadenza, fino al 3 aprile 2020. A seguire, i clienti potranno chiedere una rateizzazione del dovuto.

Nello specifico, Eni, sul suo sito, comunica  Eni gas e luce ha esteso i termini di pagamento di tutte le bollette gas e luce emesse dal 12 marzo in poi posticipando la data di scadenza, come indicato nella tua bolletta

La cosa certa, è che il decreto Conte non ha mai autorizzato a prelievi per come comunicato dal call center al sig. Famiglini; di certo la sua fattura non rientrava fra quelle emesse dal 12 marzo, per le quali Eni ha fatto esplicita menzione nel suo comunicato; poi il fatto di avere un addebito in conto, non ha agevolato la gestione della fattura, nel senso che i prelievi dai conti correnti, vengono fatti comunque in automatico, sospensione o non sospensione…

Inoltre, la fattura del sig. Famiglini, essendo di importo più elevato rispetto alla media, si poteva comunque rateizzare ma, avrebbe dovuto bloccare prima il RID per quel singolo pagamento, e poi richiedere la rateizzazione.

Questa la situazione attuale, situazione che in effetti, non sostiene molto i consumatori. Speriamo che un ulteriore prossimo decreto preveda degli interventi più incisivi e concreti anche per i pagamenti delle utenze, siano queste di luce, gas, acqua e telefonia.

Questo vale sia per i privati cittadini, che se non hanno i mezzi per acquistare i beni di prima necessità, figurarsi se li hanno per pagare le bollette ma, anche per le attività commerciali in genere i cui mancati guadagni non consentiranno di onorare neanche tali pagamenti e, la sospensione delle scadenze è solo un palliativo, perché c’è il rischio che alla fine di tutto, ci si ritroverà con una serie di fatture, di spese,  a vario titolo, da pagare e comunque una disponibilità finanziaria che non si creerà dall’oggi al domani, solo perché è finita l’emergenza.