Jogging e coronavirus, in uno studio la distanza minima per una corsetta sicura

La possibilità di fare jogging durante il periodo di auto-isolamento per il coronavirus ha destato e continua a destare molte polemiche. I detrattori lo ritengono un inutile capriccio, rischioso per la collettività, mentre chi lo pratica ribadisce che fatto in solitudine non arreca danni a nessuno. Uno studio realizzato dal belga Bert Bolcken e dall’italiano Fabio Malizia dell’Università Ku Leuven, in collaborazione con Ansys, spiega con una simulazione animata come i corridori dovrebbero porsi per stare al sicuro di contaminazioni reciproche e a che distanza minima dovrebbero stare. Il video spiega che se si corre in affiancati (sempre a una distanza di sicurezza), uno starnuto da parte di chi ha è contagiato, non pone rischi per l’altro, mentre si si corre in scia, la distanza di sicurezza da mantenere deve essere superiore a quella raccomandata dalle linee guida stilate per contrastare la diffusione di coronavirus, pari a 1,5 metri. Correre uno davanti l’altro ma sfalsati, rende le distanza consigliata per una normale interazione da fermi, sicura.