Che i broccoli facessero “bene” e svolgessero un’azione preventiva contro l’insorgenza di alcuni tumori era ormai vox popoli. Ma non era ancora perfettamente noto come si esplicasse questa azione. Ora uno studio pubblicato su Nature ha dimostrato come durante la digestione dei microbi intestinali trasformano alcuni composti, gli glucosinolati, presenti nei broccoli, in isotiocianati, che hanno effetti protettivi contro alcuni tumori.
Elizabeth Sattely alla Stanford University in California e i suoi colleghi, scrive l’eminente rivista scientifica, hanno individuato una serie di geni che danno al microbo intestinale Bacteroides thetaiotaomicron la capacità di trasformare i glucosinolati in isotiocianati: “I topi colonizzati con batteri B. thetaiotaomicron che mancavano di un set completo di questi geni avevano livelli più bassi di isotiocianati nel loro tratto digestivo rispetto ai topi colonizzati con il tipico B. thetaiotaomicron. E quando i ricercatori hanno introdotto i geni nei batteri che normalmente non aiutano a digerire i glucosinolati, i microbi hanno iniziato a produrre isotiocianati”.
Broccoli, cavoli, cavolfiori e altre verdure del genere Brassica devono il loro sapore caratteristico proprio ai glucosinolati e ora si scopre che grazie a queste sostanze chimiche i batteri intestinali hanno la capacità di trasformare queste verdure in superfood. “La conoscenza di questo meccanismo microbico – conclude Nature citando gli autori della ricerca – potrebbe aiutare gli sforzi per ingegnerizzare i microbi per prevenire e curare le malattie umane”.