Coronavirus, da Airbnb e Booking via libera a cancellazioni gratuite soggiorni da zone a rischio

Secondo gli ultimi aggiornamenti le condizioni dell’unico contagiato da coronavirus tra i 56 italiani rientrati dalla Cina e in quarantena a Roma, sono abbastanza buone. Il 29enne, dunque, non si trova in prognosi riservata come invece i due turisti cinesi ricoverati all’ospedale Spallanzani, le cui condizioni sono ulteriormente peggiorate.

La mossa di Airbnb e di Booking

Intanto, i colossi specializzati in affitti brevi, Airbnb e Booking, si attivano, visto la preoccupazione dilagante di cihi si deve mettere in viaggio. Sul sito di Airbnb si legge che il turista o l’host sono autorizzati a cancellare gratuitamente la prenotazione dell’alloggio o l’esperienza Airbnb qualora temessero conseguenze di salute. Questo riguarda ospiti e host che hanno effettuato o ricevuto prenotazioni entro il 1° febbraio 2020 per soggiorni nella provincia cinese di Hubei con data di check-in entro il 1° aprile 2020 oppure ospiti che viaggiano dalla provincia cinese di Hubei verso qualsiasi destinazione globale e che hanno prenotato soggiorni nel resto del mondo. Anche Booking rende accessibile la procedura relativa a cause di forza maggiore per tutte le strutture nella Cina Continentale e a tutti gli ospiti che hanno effettuato una prenotazione da questa zona. Al momento, questa misura sarà applicata a tutti i soggiorni con check-in fino all’8 febbraio 2020 incluso.

Gli ultimi aggiornamenti

Andiamo ai numeri: gli ultimi aggiornamenti riportano 636 morti e oltre 30mila contagiati, mentre è salito a 61 il numero dei contagiati sulla nave da crociera al largo del Giappone, tra i cui passeggeri ci sono anche 35 italiani, che non risultano tra i contagiati. Intanto si diffonde la preoccupazione tra le istituzioni europee sui contraccolpi per l’economia Ue dovuti al coronovirus, mentre l’Ad di Fca, Manley, ha avvertito del rischio che uno degli stabilimenti di produzione della casa automobilista in Europa, chiuda per mancanza di componenti, in due-quattro settimane, se la crisi non rientrasse.