Lo schiaffo della Commissione ambiente europea alla lobby del biossido di titanio

BIOSSIDO DI TITANIO

Un no secco, inequivocabile, a chi tentava di impedire che si votasse la proposta di classificare il biossido di titanio come potenziale cancerogeno. È quella votata il 4 dicembre dalla commissione per l’ambiente del Parlamento europeo (Envi) che ha respinto in modo schiacciante l’obiezione avanzata dai conservatori e riformisti europei (ECR). Questo non significa di certo che la Ue finirà per etichettare tutti i prodotti che contengono biossido di titanio come potenziali cancerogeni, ma per lo meno il percorso per rendere chiari i rischi di questo additivo rimane ancora aperto.

Il rischio del bianco sospetto

Il biossido titanio è un composto chimico di formula TiO2 di origine minerale che si presenta come polvere cristallina molto chiara, tendente al bianco; come additivo alimentare è indicato con la sigla E171; nei prodotti cosmetici è segnalato come b (CI sta per Color Index). Viene utilizzato in molti ambiti industriali: eppure non serve per migliorare la qualità dei prodotti cui viene aggiunto ma ha esclusivamente una finalità estetica. In qualità di additivo alimentare (colorante), è presente in particolar modo nei chewing gum, nelle caramelle, nei dolciumi, nelle salse, in prodotti a base di pesce o di formaggio, negli integratori alimentari ecc

La sicurezza del biossido di titanio è diventata argomento di discussione da qualche anno a questa parte dopo che la Iarc ha definito la sostanza potenziale cancerogena quando inalata. Il dibattito – come spesso accade – ha appassionato e diviso comunità scientifica e opinione pubblica tanto da indurre alcuni Stati europei a mettere al bando l’additivo e alcune multinazionali a eliminarlo dalle proprie ricette.

Nel 2015 l’Agenzia per la sicurezza francese, l’Anses, preoccupata per le conclusioni di alcuni studi secondo i quali questo additivo aumentava il rischio di tumori polmoni, ha presentato all’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) la proposta di classificare il TiO2 come cancerogeno per l’uomo se inalato, ai sensi del regolamento “Classification, Labelling and Packaging” (regolamento CE n. 1272/2008).
Nel 2017, però, il comitato per la valutazione dei rischi dell’Echa, ha optato per una classificazione più blanda proponendo di considerarlo “sospetto cancerogeno”, per via inalatoria, e di inserire in etichetta dei prodotti che lo contengono un chiaro avvertimento sulla sua sospetta cancerogenicità.