Il Lazio annuncia stretta sullo svapo, ma (quasi tutti) i divieti già esistono in Italia

Il Lazio annuncia una stretta sulle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici e non solo, ma al di là dei titoli, la sostanza è che la maggior parte dei divieti sono già attivi in Italia. Nello specifico, la Regione ha diramato una circolare con il divieto di svapo in ospedali, strutture sanitarie, studi medici, e nelle aree circostanti, nei parcheggi e nei parchi vicini agli ospedali, proprio come già avviene per le sigarette tradizionali. Come riporta il Messaggero, il divieto “è già effettivo in tutti gli uffici della Regione Lazio, per le strutture sanitarie si attende il completamento di un provvedimento già in preparazione all’assessorato alla Salute”. Infine, in collaborazione con l’Istituto superiore della sanità, è stato deciso di avviare un monitoraggio, che coinvolga anche le scuole, che indaghi sull’uso di questo apparecchio tra gli adolescenti, nella fascia di età compresa tra i 13 e i 16 anni.

Ma cosa dice la normativa italiana a tal proposito? C’è il divieto di svapo in: centri per l’impiego o per la formazione professionale, ospedali, scuole di comunità di recupero o di istituti di correzione minorili, istituzioni scolastiche (paritarie o statali). Negli altri luoghi pubblici non è proibiti svapare, a meno che sia fatto apposita divieto da gestori ed esercenti con cartelli esposti. Stessa cosa vale per gli uffici e i luoghi di lavoro.