Avere in tasca un’alternativa ai contanti è una questione di praticità e sicurezza, ma al momento di scegliere quale carta di pagamento abbinare al conto corrente può nascere qualche dubbio relativo ai costi e alle funzionalità offerte. Meglio la carta di credito o il bancomat? Per rispondere a questa domanda è utile capire cosa distingue queste due carte, e cosa quindi risponde meglio alle personali esigenze.
La differenza essenziale tra carta di credito e carta di debito (chiamata genericamente bancomat dal nome del principale circuito italiano di carte di debito) è la modalità di addebito delle transazioni effettuate.
Attraverso la carta di credito la banca anticipa al cliente somme che saranno poi addebitate in conto corrente il mese successivo. Questo consente al cliente di effettuare acquisti anche quando non ha disponibilità della somma necessaria in conto corrente, o quando preferisce non utilizzarla subito, impegnandolo solo ad avere il necessario il mese successivo, al momento del saldo.
La carta di debito invece prevede l’addebito diretto e immediato in conto della somma spesa, come una perfetta alternativa ai contanti. Non ha il vantaggio di anticipare denaro non disponibile, ma nemmeno il rischio di indebitarsi, perché se la somma necessaria non è presente sul conto la transazione non avviene.
È possibile approfondire l’argomento con una breve guida per conoscere le differenze tra carte di credito e carte di debito su Facile.it. La funzionalità specifica della carta di credito, ovvero l’anticipo contanti, comporta costi maggiori di gestione dello strumento rispetto alla carta di debito, a partire dal canone, salvo eccezioni più elevato.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Le carte di credito comportano una commissione sui prelievi agli sportelli in media dell’ordine del 3-4% sulla somma prelevata, il bancomat prevede invece generalmente prelievi gratuiti agli ATM delle banche del gruppo presso il quale si ha il conto corrente e in alcuni casi una commissione se si preleva agli sportelli di altre banche.
Per quanto riguarda l’accessibilità, la carta di debito è rilasciata con maggiore facilità dalla banca, mentre la carta di credito, sempre in ragione del fatto che anticipa denaro e comporta un rischio, seppur controllato, di insolvenza, viene concessa dopo una verifica più attenta della situazione finanziaria del cliente.
Dalla nascita della prima carta di credito moderna, nel 1950, il mercato si è ampliato e arricchito di offerte e soluzioni su misura, ma la scelta dell’opzione migliore tra carta di credito e debito dipende ancora fortemente dalla personale gestione delle entrate e del saldo in conto corrente, dal fatto che si ritenga utile accorpare le uscite e pagarle il mese successivo, certi di avere al momento giusto la somma necessaria, o semplicemente si voglia usare la carta come si usa il contante, solo se c’è e finché c’è.
Secondo i dati dell’Osservatorio sulle carte di credito e digital payments di Crif, pubblicato a fine 2018, sembra che negli ultimi anni sia in crescita questa seconda opzione, aumentano infatti le operazioni con carta di debito e il loro importo. In lieve calo invece le carte di credito attive, che però sono utilizzate mediamente per un numero crescente di transazioni.