Che il glifosato sia un problema per il Canada, paese dove se ne utilizza molto anche in fase preraccolta, è oramai un fatto noto. Tanto da aver costretto gran parte dei pastai italiani (Barilla in testa) a rinunciare alle ingenti quantità di grano che importavano fino all’anno scorso da Montreal e dintorni.
Che la presenza dell’erbicida, considerato probabilmente cancerogeno dallo Iarc, abbia raggiunto un livello tale da contaminare gran parte degli alimenti, però, ha stupito anche i consumatori canadesi.
A fare rumore gli ultimi dati pubblicati dagli scienziati governativi che hanno trovato il pesticida in 197 dei 200 campioni di miele esaminati.
Gli autori dello studio, che lavorano tutti per l’Agri-Food Laboratories del Ministero dell’agricoltura e delle foreste dell’Alberta, hanno affermato che la prevalenza di residui di glifosato in campioni di miele – 98,5% – è superiore a quanto riportato in diversi studi simili condotti sul ultimi cinque anni in altri paesi.
I dati forniscono nuove prove del fatto che il glifosato sia così pervasivo nell’ambiente da essere trovato anche in alimenti in cui non viene utilizzato.
La decisione dei canadesi di esaminare i campioni di miele per il glifosato – spiega Carey Gillam, giornalista e autrice e ricercatrice per US Right to Know – arriva dopo un analogo esame di campioni di miele da parte di un chimico statunitense della Food and Drug Administration nel 2017. Lo scienziato della Fda aveva trovato tutti i 28 campioni di miele esaminati con tracce di glifosato.
Gli autori dello studio canadese hanno dichiarato che tutti i livelli trovati erano inferiori al limite europeo, sebbene il più alto fosse appena entro il tetto.
“La gente pensa che gli standard siano protettivi per la salute pubblica, ma non lo sono”, ha detto a Ehn il Dr. Philip Landrigan, direttore del programma di salute pubblica globale al Boston College. “La quantità ottimale” di residui di pesticidi nel cibo è “zero”, ha detto. “Basti pensare che molte delle persone che consumano il miele sono bambini.”
Oltre a testare i residui di glifosato, gli scienziati canadesi hanno anche misurato i residui del principale prodotto di degradazione del glifosato, un metabolita chiamato acido amminometilfosfonico (AMPA). Come il glifosato, l’AMPA è stata a lungo considerata una bassa tossicità. L’AMPA è stata rilevata in 198 dei 200 campioni fino a una concentrazione di 50,1 μg / kg.