Potrebbe cadere una delle ultime barriere all’uso della cannabis per le sue qualità terapeutiche. Il passo compiuto la scorsa settimana dall’Organizzazione mondiale della sanità è davvero storico, dato che la raccomandazione ai governi di eliminare la cannabis dall’elenco IV della Convenzione unica sugli stupefacenti rompe un tabù che durava dal 1961, quando queste sostanze erano state inserite nella Tabella IV della Convenzione Unica che contiene gli stupefacenti considerati particolarmente pericolosi e senza alcuna importanza terapeutica.
A marzo 2016, il gruppo di esperti di cannabis di fama mondiale convocati dall’organizzazione dei pazienti “Americans for Safe Access” ha presentato all’Oms un documento completo che dimostra l’utilità medica della cannabis e, nel novembre 2016, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha accettato di effettuare una revisione che si è svolta in più fasi ed è arrivata all’emissione di queste raccomandazioni al Comitato delle Nazioni Unite sugli stupefacenti.
La nuova linea antiproibizionista dell’Oms (che non riguarda, è bene dirlo, l’uso ricreativo) sarà messa in votazione durante la sessantaduesima sessione della Commissione sugli stupefacenti che si terrà a Vienna, in Austria, nel marzo 2019. Cinquantatre Stati membri dovranno confermarla, anche a maggioranza semplice, per chiudere un bando che durava da quasi 60 anni.