Non un divieto, ma “la Commissione sta valutando la possibilità di rivedere le attuali autorizzazioni degli additivi alimentari per E 249-252 per ridurre gli usi e i livelli di questi additivi” nella carne e soprattutto negli insaccati di maiale. Ad annunciare la svolta è stato Vytenis Andriukaitis, commissario per la Sicurezza e la salute alimentare, rispondendo a un’interrogazione presentata da due europarlamentari francesi Guillaume Balas (Socialisti) e Michèle Rivasi (Verdi) che chiedevano alla Commissione come fosse ancora possibile giustificare l’impiego di queste sostanze ad alto potenziale cancerogeno nei cibi. Del resto la Iarc ha stabilito che il consumo di 50 grammi al giorno di carni rosse trasformate, come il wurstel, la pancetta, il salame, aumenta del 18% il rischio di contrarre il tumore al colon retto.
“No al divieto ma bisogna limitarli”
Rispondendo all’interrogazione, il commissario Andriukaitis ha dichiarato che “i pareri scientifici dell’Efsa hanno fornito informazioni sufficienti sulla sicurezza degli additivi e non hanno giustificato un divieto generale dell’uso di queste sostanze come additivi alimentari”. Il commissario ha tuttavia aggiunto: “Dopo discussioni con gli Stati membri, la Commissione sta valutando la possibilità di rivedere le attuali autorizzazioni degli additivi alimentari per E 249-252 per ridurre gli usi e i livelli di utilizzo nella misura del necessario, alla luce dei pareri dell’Efsa, così come come lo studio del 2016 della Commissione” che affermava che i prodotti a base di carne di maiale possono essere prodotti senza nitrati.
I salumi già “senza”
La produzione di carne e insaccati senza nitrati e nitriti del resto è già possibile. Lo testimoniano i prosciutti Dop italiani, Parma e San Daniele in testa, ma anche la salsiccia corta, il chorizo spagnolo e il prosciutto cotto della Bretagna sono tradizionalmente realizzati senza questi additivi.
Come si trasformano e agiscono nel nostro corpo
I nitrati e i nitriti sono conservanti utilizzati nelle carni e soprattutto negli insaccati (prosciutti, salami, salsicce…). La Iarc, l’Agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro, li ha classificati come probabilmente cancerogeni (gruppo 2) perché associati all’insorgenza di tumori allo stomaco e al colon. In etichetta possiamo trovare il nitrito di potassio (E249), il nitrito di sodio (E250) e il nitrato di potassio (E252).
I nitriti a contatto con altre molecole, le ammine, presenti negli alimenti ricchi di proteine come carne, salumi, formaggi, formano le N-nitrosammine, che sono cancerogene. Il consiglio è di limitare il consumo di queste carni o di scegliere quelle, come ad esempio i prosciutti dop, che non contengono nitriti e nitrati.
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