Al suo esordio vero, nella prima stagione estiva di vendita in Europa, il “Kinder Bueno Ice Cream Cone” ha già collezionato molte polemiche. Specie in Germania, dove un’analisi di Oekotest, mensile dei consumatori tedeschi, lo accusa ufficialmente di abbondare con sostanze inquinanti e zuccheri aggiunti.
Il prodotto, frutto della joint-venture tra Ferrero e Unilever ha mostrato, nelle analisi tedesche, elevati livelli di idrocarburi MOSH / POSH, una contaminazione avvenuta durante la produzione o a causa degli imballaggi. I MOSH, in particolare, idrocarburi lineari e ciclici (n-alcani, isoalcani e cicloalcani), possono accumularsi nei grassi dell’organismo e dunque rappresentare un pericolo potenziale, soprattutto per i bambini.
Inoltre, i laboratori tedeschi hanno rilevato gli agenti inquinanti grassi degli acidi grassi glicidilici, la maggior parte dei quali derivati da oli vegetali raffinati. Durante la digestione, possono essere convertiti in glicidolo, una sostanza mutagena e cancerogena negli esperimenti sugli animali.
Altro punto dolente del test di Oekotest è l’abbondanza di zuccheri del gelato Kinder Bueno: un cono da 60 grammi contiene 17 grammi di zucchero, davvero tanto.
Il risultato, ovviamente, è una bocciatura senza appello che ha fatto molto rumore: un “insufficiente” che non fa certo piacere alla casa piemontese.
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