“Con l’utilizzo improprio dei dati dei consumatori iscritti alla maggior tutela sembrerebbe che Enel Energia abbia potuto far la spesa liberamente procedendo ad una emigrazione di massa verso il mercato libero in maniera del tutto opaca”. Con queste parole, le due associazioni dei consumatori Codacons e Konsumer, commentano lo scoop del Salvagente, che ha svelato le conclusioni dell’istruttoria dell’Antitrust sul Big dell’energia.
Le segnalazioni ricevute
“Gli ultimi esposti inviati dalle associazioni all’AGCM – dice il comunicato di Codacons e Konsumer – rientrano perfettamente in tali presunzioni, infatti in un caso con un volantino si induce a credere che il servizio elettrico nazionale sia la stessa cosa di Enel Energia e si indica il recapito di un venditore consigliando il passaggio, e, a mo’ di conferma, apponendo il sigillo di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ndr) al volantino stesso”. Nell’altro caso si produce un contratto con la firma del consumatore falsa solo dopo aver passato dal precedente gestore (Green Network Gruppo d’acquisto) ad Enel energia la fornitura, sostengono le associazioni, che continuano: “Ma se questi sono casi individuali così non è per gli accertamenti effettuati dall’AGCM nell’istruttoria su cui interviene ieri il Salvagente e su cui le due associazioni hanno presentato precedentemente richiesta di intervento nel procedimento A511 che vede appunto Enel Energia; Enel SpA; Servizio Elettrico nazionale; sotto istruttoria su segnalazione di Green Network SpA ed AIGET”.
“Promesse non mantenute”
Secondo le due associazioni, continuano le telefonate delle agenzie nelle case degli italiani che abbiano scelto fornitori diversi, cosa su cui Enel anche pubblicamente si era impegnata a sospenderne l’attuazione nel corso di una puntata di “mi manda Rai tre” presente in studio anche il Presidente di Konsumer Italia, Fabrizio Premuti. “Appaiono altresì emergere elementi  – continuano Konsumer e Codacons – idonei a suffragare l’ipotesi che nella sua attività commerciale Enel Energia sfrutti l’appartenenza al gruppo Enel e, in particolare, la sua prerogativa di società appartenente a un gruppo verticalmente integrato nei mercati della distribuzione e della maggior tutela, per far sottoscrivere proprie offerte, anche accreditandosi quale fornitore in grado di garantire una specifica, oggettiva e maggiore affidabilità industriale ovvero una maggiore convenienza economica”.
Il governo faccia degli aggiustamenti
Le due associazioni dei consumatori, per tanto, si augurano che il governo avvii una riflessione profonda sulla liberalizzazione, “che fino ad oggi nei continui rinvii potrebbe aver avvantaggiato Enel grazie allo scambio dei dati”, mentre oggi, grazie alla proroga del termine di esistenza della maggior tutela al 2020, l’esecutivo “può permettere di rivederne i meccanismi aggiungendo quei paletti di salvaguardia del mercato che mancano”. Nell’attuale situazione – sostengono Konsumer e Codacons – il prezzo che pagherebbero consumatori e piccole imprese sarebbe insostenibile determinando il ricorso a morosità e distacchi che solo il Governo può evitare ricorrendo ai correttivi. Le due associazioni concludono il comunicato con una richiesta forte: “Se accertati i comportamenti illegittimi utilizzati dall’ex monopolista, ci sembra doveroso pensare ad una dirigenza diversa dall’attuale che sappia procedere verso il 2020 con trasparenza e lealtà verso consumatori e competitor”.