Il biossido di titanio in nanoparticelle sarebbe cancerogeno e per questo il governo francese, sulla base dei risultati dello studio condotti in Francia, si appresta a metterlo al bando negli alimenti. L’additivo, un colorante per la precisione, è molto usato anche nei cosmetici e i farmaci, ma nei cibi è usato principalmente nei dolciumi – caramelle e gomme in particolare -, salse e spezie per donare un tocco di bianco lucente.
L’impiego nell’alimento dell’E171 deve essere indicato tra gli ingredienti ma non sempre viene riportata la sua presenza sottoforma di nanoparticelle come ha rivelato a novembre scorso l’Agenzia francese per la concorrenza, il consumo e le frodi che ha trovato biossido di titanio in nanoparticelle non dichiarato in etichetta in 17 campioni di alimenti sui 19 testati.
L’accusa: rischio cancerogeno
L’Anses, l’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, è stata chiamata in causa più di un anno fa dall’allora ministro dal ministro per la salute, Marisol Touraine, e da quello dell’agricoltura Stéphane Le Foll in seguito ad uno studio sulla sicurezza del biossido di titanio reso noto a gennaio 2017. Nello studio pubblicato su “Scientific Reports”, per 100 giorni, i ricercatori hanno somministrato ai ratti 10 mg per ogni chilo di peso corporeo di biossido di titanio, una dose simile all’esposizione umana media. Gli studiosi hanno notato che nel gruppo di ratti sani esposto all’additivo, 4 su 11 hanno sviluppato delle lesioni pre-neoplastiche spontanee. “Queste conclusioni – fanno sapere i responsabili dello studio – dimostrano che l’assunzione di biossido di titanio è associata ad una fase iniziale della carcinogenesi del colon retto negli animali”.