Ceta, consumatori: “No all’approvazione prima dello sciogliemento delle Camere”

“A poche settimane dallo sciogliemento delle Camere, questo Parlamento non può decidere di ratificare il Ceta, il Trattato di libero scambio Italia-Canada”, spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento consumatori che oggi a Roma, insieme a Coldiretti, Arci, Greenpeace, Legambiente, Fairwatch, Adusbef, Federconsumatori, parteciperà all’iniziativa promossa dalla Cgil “Ceta: impatti e implicazioni per occupazione e ambiente”.

L’appuntamento è a Roma alle ore 14.30, presso l’istituto di Santa Maria in Aquiro, piazza Capranica 72, e parteciperanno il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e dal presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. Interverranno Giuseppe Onufrio (Greenpeace), Elio Lannutti (Adusbef), Alessandro Mostaccio (Movimento Consumatori) e Tatiana Della Carità (Federconsumatori). Modererà il dibattito Monica Di Sisto (Fairwatch).

“A poche settimane dallo scioglimento delle Camere – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc – riteniamo che ratificare il Ceta sia compito del Parlamento che uscirà eletto dalle prossime elezioni. Dare il via libera a un trattato di liberalizzazione non è un ‘atto dovuto’, confondibile con l’ordinaria attività legislativa. È un passaggio culturale importante e denso di conseguenze occupazionali, economiche e culturali, cui le assemblee legislative devono dedicare la giusta attenzione e i doverosi approfondimenti, senza confonderlo con uno dei tanti ‘imperativi europei’ come ‘l’Europa lo vuole’. Il Ceta non è ineluttabile. È nella disponibilità del Parlamento italiano votarlo o meno. Riteniamo però che la sua approvazione debba entrare nell’agenda elettorale, portando concretezza e visione strategica internazionale in una ‘disputa’ che troppo spesso si ferma su temi fortemente emotivi che lasciano libere le forze politiche di non compromettersi nell’affermare che tipo di sviluppo economico hanno in mente, quali relazioni tra i popoli e soprattutto che modello di giustizia sociale propugnano”.