Fragole e basilico per sostituire i conservanti e coloranti estratti da tre frutti brasiliani. Sono anni che scienziati e ricercatori cercano un’alternativa a danno zero agli additivi artificiali. Una via percorribile?
Lo abbiamo chiesto, nello speciale di copertina del Salvagente di questo mese che offre la lista degli additivi alimentari valutati secondo il grado di pericolosità, ad Alberto Ritieni, docente di chimica degli alimenti all’Università Federico II di Napoli e curatore della nostra rubrica “I miti alimentari”: “Le molecole naturali rappresentano una strada certamente percorribile ma dobbiamo essere pronti a rinunciare a prodotti con una data di scadenza molto lunga. Abbiamo sempre avuto la necessità di conservare gli alimenti: in passato i cibi superavano settimane di viaggio con la salatura o l’affumicatura. Quando poi è nata l’esigenza di aumentare di mesi la durabilità dei cibi, le molecole naturali sono diventate insufficienti e si è passato a quelle industriali”.
“Oggi – continua Ritieni – la sensibilità dei consumatori verso gli additivi industriali è aumentata: vorremmo ritornare al passato. Ma siamo disposti a rinunciare a merendine che durano 6 mesi in cambio di un po’ di freschezza e meno chimica?” Come dicevamo, gli sforzi in questa direzione non mancano. Il progetto Phytome, ad esempio, ha l’obiettivo di selezionare estratti naturali delle piante per sostituire nitriti e nitrati nelle carni lavorate sospettati di essere cancerogeni. Numerosi estratti vegetali possiedono capacità antiossidanti svolte da sostanze bioattive: ad alcune di queste molecole è riconosciuta anche una potenziale protezione nei confronti di processi infiammatori.
Su un altro versante si sono mossi, invece, gli scienziati del Politecnico di Bragança e dell’Università di Belgrado che si sono soffermati nel cercare un’alternativa più salutare e genuina ai conservanti artificiali. Sembra che l’abbiano trovata nelle fragole e nel basilico, conservanti naturali più efficaci rispetto alle loro controparti artificiali. Acido ascorbico e sorbato di potassio sono stati battuti dagli antiossidanti estratti dalla pianta e dal frutto, che “potrebbero rappresentare un’alternativa agli additivi usati per il loro effetto conservante”, hanno spiegato i ricercatori.
Dal Brasile arrivano, infine, tre coloranti naturali ricavati da jabuticaba, jambu e jamelão. I ricercatori della Brazilian Agricultural Research Company hanno testato gli estratti della buccia essiccata riproducendo le sfumature dei colori rosso, blu e viola. I coloranti naturali sono ricchi di antocianine, tra i flavonoidi più ricercati, e pertanto potrebbero essere un’alternativa agli additivi e coloranti alimentari sintetici.