Il Parlamento Europeo ha chiesto ieri l’apertura di una Commissione d’inchiesta sui “Monsanto Papers”, lo scandalo emerso dai documenti che rivelano le pressioni esercitate sulla comunità scientifica allo scopo di influenzare gli studi sui rischi per la salute connessi al glifosato. Per chi non lo conoscesse, si tratta dell’agente chimico utizzato dal colosso statunitense dell’agrochimica per la produzione di uno dei pesticidi più utilizzati al mondo: il Roundup.
La richiesta è arrivata ieri, durante un’audizione parlamentare a cui la multinazionale ha rifiutato di intervenire. Scopo della Commissione d’inchiesta sarà quello di accertare eventuali violazioni del diritto comunitario, un po’ come accaduto con il caso Volkswagen.
Glifosato sì, glifosato no: battaglia a suon di pareri
A Bruxelles si riaccende dunque il dibattito sul glifosato a pochi giorni da un passaggio cruciale. Il 25 ottobre è prevista la prossima riunione per un eventuale voto (sempre che ci sia una maggioranza e non si vada all’ennesimo rinvio) sul rinnovo per altri 10 anni della licenza al glifosato, dopo un rimpallo di pareri delle Agenzie Europee.
A marzo 2015, l’allarme era stato lanciato dalla IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, organismo dell’OMS, che aveva incluso il glifosato tra le sostanze potenzialmente cancerogene.
Parere smentito, 8 mesi dopo, dall’Efsa, Angenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, che definiva “improbabile” il rischio che il glifosato potesse causare il cancro.
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La discordanza tra i due studi è presto spiegata. La IARC aveva studiato i prodotti a base di glifosato, mentre l’Efsa si era concentrata esclusivamente sulla molecola, senza considerare il suo utilizzo insieme ad altre sostanze. Tanto che, pochi mesi dopo, la stessa Efsa aveva emesso un parere opposto sui diserbanti a base di glifosato ma contenenti anche Poe-tallowamine.
Dopo l’Efsa, si erano espressi anche Oms e Fao, nel maggio 2016 e l’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, sostanzialmente assolvendo l’erbicida. Ma non convincendo appieno sull’indipendenza degli studi presi a riferimento.
Macron: serve più indipendenza
Più netta, invece, la posizione della Francia che ribadice l’opposizione al rinnovo della licenza UE per il glifosato. Posizione confermate da Emmanuel Macron che, mercoledì, in un discorso sul cibo e l’agricoltura, ha ribadito che la Francia opta per la graduale eliminazione del glifosato e ha criticato la scarsa trasparenza degli studi scientifici e l’eccessiva pressione delle lobby, affermando la necessità per l’Unione Europea di studi davvero indipendenti sulle questioni ambientali, non ultime quelle relative ai pesticidi.