“Attenzione a non esagerare a dare ai bambini troppe proteine nei primi anni di vita. È tra le cause principali dell’obesità da grandi”. Ruggiero Francavilla è un professore universitario e un pediatra ed è abituato a sentire frasi del tipo “mio figlio non mangia abbastanza”. “Al di là di casi eccezionali in cui davvero siamo di fronte a bambini che rifiutano il cibo, nella maggior parte dei casi quella dei genitori è una pura ossessione”.
Francavilla nel lungo speciale dedicato al prosciutto nel numero del Salvagente in edicola spiega: “Lo dicono le statistiche che parlano di un aumento dei tassi di obesità” aggiungendo che proprio per questo motivo non si dovrebbe eccedere nelle quantità di proteine di origine animale e il prosciutto fa sicuramente parte di questa categoria.
“Ovviamente non tutti i salumi sono uguali quando si parla di bambini” continua Francavilla. “Fino ai cinque anni di età gli insaccati sono proibiti a causa dei nitrati, presenti in quantità elevata in questo alimento, ma anche per lo squilibrio nutritivo a favore dei grassi”.
Crudo, cotto o…
“Diverso il discorso per il prosciutto, cotto e crudo. Per entrambi vale il consiglio di prestare molta attenzione alla qualità. Ma se il prosciutto cotto va accuratamente scelto tra quelli che non contengono i polifosfati, quello crudo sarebbe meglio introdurlo più tardi, verso i cinque anni, accertandosi che il bambino sia in grado di masticarlo e ingoiarlo senza problemi”. Il prosciutto crudo è, infatti, tra gli alimenti più pericolosi e per questo motivo bisogno proporlo al bambino riducendolo sempre a pezzettini ed eliminando del tutto il grasso. Quest’ultimo si appiccica e si tritura con difficoltà tra i denti, rimanendo sempre filamentoso.
Non consideratelo uno spuntino
Infine, conclude Francavilla, “non bisogna mai dimenticare che da un punto di vista nutrizionale il prosciutto è un secondo piatto proteico a tutti gli effetti e non uno spuntino veloce da consumare alla fine di un’ora di sport”.
I genitori non dovrebbero mai perdere di vista il fatto che l’attività fisica post scuola serve a “smaltire” l’introito di calorie giornaliere e, dunque, non è necessario prevedere una dieta più ricca per quei bambini che dedicano qualche ora della propria giornata al tennis, al nuoto o alla palestra. Per questo motivo va inserito nella dieta dei più piccoli alternandolo con le altre proteine animali (pesce e carne) o vegetali (leguminose) e tenendo bene a mente che non bisogna eccedere nella somministrazione di proteine nei primi anni di età.
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