“C’è bisogno di trasparenza nella filiera e verso i consumatori e il ‘Codice etico’ sottoscritto oggi va proprio in questa direzione”. Con queste parole il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), Maurizio Martina, accompagna la firma del protocollo che impegna Federdistribuzione e Ancd Conad a non effettuare più le aste a doppio ribasso per comprare prodotti agricoli e agroalimentari, responsabili di uno schiacciamento del prezzo corrisposto ai produttori per il loro lavoro, e quindi tra le concause del fenomeno del caporalato. In particolare vengono definite e promosse linee guida e impegni nell’acquisto dei prodotti agroalimentari da parte della Gdo anche per favorire l’adesione volontaria delle imprese agricole alla Rete del lavoro agricolo di qualità. Le imprese della Gdo che adotteranno il “Codice etico” saranno inserite in una pagina ad hoc sul sito del Mipaaf, e potranno utilizzare un marchio di riconoscimento apposito.
“Ascoltate le richieste delle associazioni”
“Da tempo – continua Martina – stiamo lavorando per garantire più equilibrio e più equità nei rapporti tra produzione e distribuzione anche nell’ottica di una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori. Noi ci siamo. L’accordo di oggi impone uno stop alle aste al doppio ribasso, dando una risposta anche a tante organizzazioni e cittadini che hanno animato in queste settimane la campagna “#astenetevi”. Va riconosciuto a Federdistribuzione e Conad di aver colto rapidamente il nostro invito a fare un salto di qualità su questo fronte”.
Filiera Sporca: Bene, ma firmino tutti
E proprio i promotori della campagna #astenetevi, le associazioni daSud, Terra! (promotrici della campagna Filiera Sporca, a cui aderisce anche Il Salvagente) e la Flai Cgil, sottolineano quanto ancora manca: “Si tratta di una vittoria importante per l’agricoltura italiana – dichiarano congiuntamente. Grazie anche all’impegno del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, oggi si pongono le basi per l’abbandono di un meccanismo pericoloso come le aste on line al doppio ribasso, che incidono sul prezzo dei prodotti schiacciando tutta la filiera, impoverendo i produttori e aggredendo le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori. Salutiamo con favore anche i buoni propositi per aumentare la trasparenza verso i consumatori, anche se resta molto lavoro da fare sull’etichettatura dei prodotti e sulla adesione delle aziende alla Rete del Lavoro agricolo di qualità. Ci auguriamo che altri attori importanti come Coop Italia, Eurospin e Lidl firmino al più presto questo protocollo“.
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Trasparenza, un primo, esile, passo
Tra gli punti contenuti nel protocollo anche quello, che chiede alle Gdo, di utilizzare “etichette narranti” per informare il consumatore con trasparenza sulla “provenienza delle materie prime, sul rispetto delle norme sul lavoro agricolo e sui passaggi di filiera”. Un impegno ancora vago, che si ferma a una “possibilità”, ma che si spera apra la strada istituzionale verso una trasparenza di filiera ancora troppo lontana. Intanto, anche la Federalimentare, che rappresenta l’industria alimentare italiana, approva il protocollo. “Tutti noi abbiamo ben chiaro – dichiara il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia – che la concorrenza sul mercato è un valore positivo e che tutto il mondo produttivo deve fare ogni sforzo possibile per essere sempre più efficiente e competitivo”. E aggiunge: “Guai però a trasformare tutto ciò in un gioco al massacro, realizzato con modalità opache e poco trasparenti, che, imponendo condizioni capestro, distruggono le aziende della filiera, per poi passare a quelle successive, mettendo in ginocchio interi comparti e rischiando di compromettere l’eccellenza qualitativa che i nostri produttori perseguono quotidianamente con enormi sforzi”.
Gli impegni contenuti nel protocollo
A) Al fine di favorire un mercato più trasparente e per evitare effetti distorsivi dei rapporti di filiera, i firmatari del presente Codice etico (di seguito “I firmatari”) si impegnano a non fare ricorso alle aste elettroniche inverse al doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari.
B) I firmatari si impegnano ad adottare misure di massima trasparenza nell’utilizzo di piattaforme elettroniche di acquisto e approvvigionamento, definendo e rendendo noto ai fornitori il regolamento d’asta e garantendo libertà di accesso ai fornitori di ogni dimensione, che abbiano una struttura produttiva adeguata sia in termini qualitativi che quantitativi per commercializzare i loro prodotti attraverso la Gdo.
C) I firmatari si impegnano a valorizzare nei propri punti vendita la stagionalità e la provenienza dei prodotti agricoli e alimentari.
D) I firmatari, per contrastare il possibile ricorso al lavoro nero e al caporalato dei propri fornitori, promuovono verso le proprie aziende fornitrici l’iscrizione delle stesse alla Rete del Lavoro agricolo di qualità.
E) I firmatari potranno realizzare campagne di sensibilizzazione e comunicazione verso i consumatori relative all’impegno contro il lavoro nero, per la trasparenza della filiera agricola e alimentare e per il rispetto dei diritti dei lavoratori.
F) Le imprese della Gdo che adottano il presente codice potranno realizzare etichette (con tecnologie come qr code, etichetta narrante, app dedicate ecc.) che informino maggiormente il consumatore sulla provenienza delle materie prime, sul rispetto delle norme sul lavoro agricolo e sui passaggi di filiera.
G) Le imprese della Gdo che adottano il presente “Codice etico” hanno diritto ad essere iscritte alla pagina dedicata sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e potranno utilizzare un marchio di riconoscimento per valorizzare questo impegno anche verso consumatori e operatori.