Manovra, approvato emendamento per fare cassa con le multe degli autovelox

Fare cassa a spese della sicurezza stradale. Questo è il rischio maggiore della norma “autovelox” che permetterà a Provincie e città metropolitane di utilizzare tutti i fondi raccolti tramite le multe per rimpinguare le casse pubbliche senza più l’obbligo di reinvestirli in sicurezza stradale, appunto. È stato infatti approvato un emendamento all’articolo 18 del decreto sulla correzione dei conti, che prevede la possibilità per le province e le città metropolitane di utilizzare i fondi ottenuti dalle multe per le violazioni al Codice della Strada, incluso l’eccesso di velocità rilevato con autovelox e dispositivi analoghi, per finanziare gli oneri relativi alle funzioni di viabilità e polizia locale per migliorare la sicurezza stradale, nel 2017 e 2018.

Stipendi ai vigili invece di segnaletica

Secondo il Codacons, l’emendamento permetterà alle amministrazioni delle grandi città di disseminare le strade di autovelox e utilizzare i proventi delle multe per fare cassa e coprire i buchi di bilancio. Il rischio è che le città metropolitane ricorrano alle contravvenzioni per autofinanziarsi e pagare gli stipendi ai vigili urbani o realizzare opere stradali, senza dover rispettare i vincoli previsti dall’articolo 208, comma 4 del Codice della strada che impone di devolvere una quota non inferiore a un quarto dei proventi alla sicurezza stradale (segnaletica, cartellonistica, ecc.). “Noi siamo a favore della sicurezza stradale e per multe severe nei confronti di chi non rispetta i limiti di velocità – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – ma questa norma, così come studiata, appare pericolosissima perché le amministrazioni, grazie a tale misura, potranno disseminare le strade di autovelox e utilizzare i soldi delle multe non per incrementare la sicurezza sule strade, ma per coprire i buchi di bilancio, pagare straordinari e stipendi dei vigili e realizzare opere stradali per le quali i cittadini pagano già le tasse”. Rienzi aggiunge: “Per questo i Prefetti devono vigilare approvando la collocazione degli autovelox solo dove realmente necessario, assicurandone un uso conforme all’interesso pubblico. Da parte nostra siamo pronti ad impugnare il provvedimento nelle sedi opportune, allo scopo di evitare che si legittimi la trasformazione degli automobilisti in bancomat”.

2 miliardi di euro l’anno

 Eppure negli ultimi anni non sono certo pochi gli euro incassati a suon di multe sempre più salate dagli enti proprietari delle strade: parliamo di un “tesoretto” di 2 miliardi di euro l’anno (frutto degli accertamenti sanzionatori complessivamente effettuati in tutta Italia da polizie municipali e provinciali, Polstrada e carabinieri). Il codice della strada (all’art. 208), parla chiaro: gli enti locali devono destinare il 50% del ricavato dalle contravvenzioni alla prevenzione degli incidenti. Stanziando almeno un quarto di queste somme per interventi di sostituzione, potenziamento e manutenzione della segnaletica stradale, un altro quarto al finanziamento delle attività di controllo della polizia locale e la restante parte al miglioramento della sicurezza stradale (ad esempio per il rifacimento del manto stradale; per gli interventi a tutela degli utenti deboli, come pedoni e ciclisti; per lo svolgimento di corsi di educazione stradale nelle scuole). Ma già oggi i modi per aggirare questa norma esistono.

Già in molti aggiravano la norma

La sensazione, come riportava il Salvagente già nel 2012, è che gli amministratori, per cronica mancanza di risorse, impegnino i soldi derivanti dalle multe per coprire i conti in rosso piuttosto che per riparare buche. Sensazione confermata dai risultati di un’indagine condotta, con riferimento al quinquennio 2006-2010, dalla Fondazione Luigi Guccione, della quale è emerso che gli enti proprietari delle strade gestivano gli introiti delle contravvenzioni in maniera assolutamente arbitraria, ignorando gli obblighi di legge. Questo era dovuto anche a una legislazione da mettere al riparo da buchi. Adesso invece arriva l’emendamento che porta i trucchi per evitare gli obblighi riguardo la sicurezza stradale alla luce del sole, a scapito degli automobilisti.