Ci risiamo. A distanza di cinque anni il Consorzio per la tutela della mozzarella di bufala ci riprova. E propone di nuovo di poter congelare il prodotto per poi utilizzarlo come fosse fresco.
La denuncia di Colomba Mongiello
A rivelare l’ennesimo tentativo di “industrializzare questo antichissimo prodotto rurale del Mezzogiorno” Colomba Mongiello, deputata del Pd,vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla Contraffazione commerciale e l’agropirateria, madrina della legge 9/2013 , la cosiddetta legge salva-olio. In un’interrogazione al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, la Mongiello scrive di aver appreso che lo scorso 4 maggio “l’Assemblea del Consorzio per la tutela del formaggio mozzarella di bufala campana DOP, avrebbe deliberato una nuova proposta di modifica al disciplinare della predetta Mozzarella con designazione di DOP, allo scopo, tra l’altro, di prevedere la possibilità di introdurre nel metodo di elaborazione della stessa, il condizionamento e la commercializzazione a temperature negative di – 18 gradi centigradi (congelamento del prodotto), anche senza liquido di governo con obbligo di effettuare tale processo senza soluzioni di continuità nel corso della sua produzione e nello stesso stabilimento autorizzato”.
Non solo. Nella nuova proposta di modifica del disciplinare sarebbe prevista anche la realizzazione dei cosidetti “Filoni” da 1 kg, “in pratica un formaggio molle asciutto che nulla ha a che vedere con la Mozzarella di Bufala Campana DOP” ha scritto la deputata.
Un colpo di grazia per gli allevatori
I rischio? Per Colomba Mongiello è banalizzare il gioiello alimentare italiano “con grave danno soprattutto per gli allevatori di bufale che producono il latte in seno all’areale della suddetta DOP”. Spiega la deputata: “Ove si dovesse concretizzare il nuovo proposito di modifica del disciplinare atto ad introdurre il congelamento della mozzarella, gli allevatori bufalini correrebbero il concreto pericolo di vedersi applicati prezzi più bassi del latte pagati alle stalle, già oggi irrisorio, e il timore di rendere possibile la pratica d’inaccettabili forzature del normale andamento dei corsi mercantili del latte bufalino”
Risale a meno di 5 anni fa un analogo proposito di modifica del disciplinare che prevedeva il congelamento del latte e della cagliata durante la produzione della mozzarella di bufala campana DOP. L’episodio non mancò di generare allarme e preoccupazione anche presso gli organi parlamentari e il governo prese provvedimenti diretti a mitigare se non a impedire un tale stravolgimento produttivo.
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