Sono passati 4 anni dall’allarme frutti di bosco contaminati in Europa, ma il problema non sembra del tutto risolto. Tanto è vero che è solo alcuni giorni fa il sistema di allerta rapido europeo (Rasff) ha richiamato una partita di lamponi surgelati provenienti dalla Polonia e destinati ai mercati di vari paesi tra cui Francia, Germania, Olanda e Italia. Mentre nel 2013 a preoccupare le autorità europee per un’intero anno furono i frutti di bosco all’epatite A, quelli di oggi contengono tracce di norovirus, in grado di causare gastroenteriti, anche molto pericoloso per anziani e bambini.
Uno scandalo mai chiuso
E proprio dalla Polonia arrivava il ceppo del virus dell’epatite A che quattro anni fa mandò 1.300 italiani all’ospedale, grazie anche alla negligenza e ai ritardi dei controlli e degli allerta da parte delle autorità italiane. Il nome dell’azienda responsabile di quella epidemia non è mai stato reso pubblico. Rimane il fatto che a distanza di così tanto tempo la soglia di preoccupazione per la contaminazione dei frutti di bosco surgelati (spesso dovuta alla pessima qualità dell’acqua con cui vengono irrigati e lavorati), rimane alta. Fortunatamente, per uccidere il norovirus e il virus dell’epatite A, basta cucinare i frutti di bosco per almeno 2 minuti (come raccomanda il ministero della Salute).