C’è il falso extravergine risultato un semplice vergine all’analisi chimica o alla prova d’assaggio ma anche dei tarocchi “100% italiani” perchè contenevano una miscela di oli lampanti e deodorati originari della Spagna. Non poteva poi mancare la mozzarella di bufala campana Dop ottenuta – contro il disciplinare del Consorzio – con la latte di mucca. Ma poi scoviamo il vino Igp annacquato piuttosto che addizionato con lo zucchero per aumentarne la gradazione alcolica, la frutta biologica con residui di fitosanitari e poi preparati di carne suina e bovina irregolari per la presenza di carni diverse.
Martina: “Made in Italy è sicuro”
La foto di questa galleria degli orrori è stata scattata dall’ultimo report dell’attività operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (Icqrf) del ministero delle Politiche agricole relativo all’anno 2016. ono stati più di 48 mila i controlli e circa 470 i sequestri per un valore economico di oltre 13 milioni di euro. “Sul fronte della lotta alla contraffazione e al falso Made in Italy – ha commentato il ministro Maurizio Martina – l’Italia ha un sistema di controlli riconosciuto tra i migliori in tutto il mondo. Un risultato possibile grazie agli uomini e alle donne dell’Icqrf e di tutti gli organismi di controlli che ogni giorno lavorano in modo capillare e con grande competenza e professionalità per rendere il nostro agroalimentare sempre più sicuro“.
Il limite? Non si fanno mai i nomi
Il report illustra molto bene con dati e tabelle l’attività ispettiva durante l’anno passato e quantifica il valore dei sequestri dei cibi contraffatti o adulterati. Tuttavia il rapporto non fa i nomi dei marchi e delle aziende coinvolte: un’informazione che contribuirebbe ad rendere il mercato più “trasparente” e i consumatori più informati.
Il mondo opaco dell’extravergine
Tra i settori dove maggiori sono state le irregolarità riscontrate c’è quello degli oli: oltre 5.500 ispezioni, 3.200 operatori controllati di cui il 20% è risultato non in regola (12,5% le “bottiglie” di falso extravergine bloccate), più di 1,1 milioni di euro il valore delle merci sequestrate.
I principali illeciti scovati sono stati:
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- Olio extravergine di oliva risultato di categoria vergine all’analisi chimica e/o organolettica;
- Oli classificati extravergini di oliva, talora anche biologici e 100% italiani, ottenuti per miscelazione con oli lampanti e deodorati originari della Spagna;
- Oli falsamente classificati come extravergini di oliva, originari del Marocco e della Tunisia, risultati all’analisi chimica e organolettica della categoria “lampante”;
- Violazioni delle norme sull’etichettatura e sulla presentazione degli oli di oliva per omissioni di indicazioni obbligatorie, irregolare utilizzo di indicazioni facoltative, impiego ingannevole della designazione di origine.