Glifosato, la guerra sporca delle lobby contro lo Iarc

Accuse e contro-acusse  attorno allo Iarc, l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro dell’Oms, negli Usa, dopo che la Commissione Supervisione e riforma del Governo del Congresso americano ha chiesto informazioni sui fondi pubblici versati all’ente internazionale, accusato di essere troppo allarmista sui rischi per il cancro. La polemica inizia con una lettera firmata da Jason Chaffetz, presidente della commissione indirizzata  a Francis S. Collins, direttore del National Institutes of Health, il corrispettivo del nostro Istituto superiore di sanità. “La commissione è interessata a saperne di più rispetto al supporto finanziario che il Nih dà allo Iarc”, scrive Chaffetz, che argomenta sostenendo che “gli standard e le determinazioni usate dallo Iarc per classificare sostanze cancerogene o potenzialmente tali, appaiono inconsistenti al confronto di altre ricerche scientifiche, e hanno generato molte controversie e allarmi”.

La difesa del glifosato

Colpisce che il focus della missiva diventa quasi immediatamente la posizione dello Iarc sul glifosato, la sostanza usata per diversi erbicidi, tra cui il Roundup della Monsanto, al centro di una dura battaglia in Europa e negli Usa per la sua proibizione o restrizione. Secondo Chaffetz, l’affermazione dello Iarc, secondo cui il glifosato è un probabile cancerogeno, contrasta con le ricerche di altre organizzazioni che lo hanno trovato sicuro per la salute umana, tra cui l’Efsa e l’inglese Epa (che però dei 32 studi considerati ne ha scelti 27 finanziati dalla Monsanto).

gli studi indipendenti anti-Roundup

L’attacco frontale allo Iarc, alle dirette dipendenze dell’Organizzazione mondiale della sanità, avviene in un momento in cui negli Stati Uniti sempre più organizzazioni di consumatori stanno chiedendo il ritiro del glifosato, proprio sulla base di diversi studi che ne attestano la pericolosità. È il caso, ad esempio, di Moms across America che ha commissionato analisi indipendenti sui vaccini per i bambini, trovandovi traccia di glifosato. La lettera del presidente della commissione Oversight & Government reform ha scatenato la risposta di Gary Ruskin, condirettore dell’associazione U.S. Right to Know, specializzata nella ricerca della trasparenza alimentare, che poche settimane fa era riuscita ad ottenere dei documenti riservati della Fda in cui si attestavano residui preoccupanti di glifosato in diversi mieli analizzati. Ruskin ha twittato: “Jason Chaffetz si scaglia contro lo Iarc. Un altro membro del Congresso che fa il lavoro sporco per #Monsanto e Big Meat (i colossi della carne, prodotto potenzialmente cancerogeno secondo lo Iarc, ndr)?” . Ruskin aggiunge un link ad un articolo dello scorso giugno dell’Huffington Post in cui si accusa la multinazionale di stare dietro un attacco al mondo del biologico portato avanti da un’associazione noprofit foraggiata proprio da Monsanto. Nessuna risposta da Chaffetz, ma attorno al glifosato la temperatura del dibattito si alza anche negli Usa.

 

 

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