Il glifosato, l’erbicida sviluppato dalla Monsanto (che lo distribuisce con il nome commerciale di Roundup) sembra essere dappertutto. Nelle birre tedesche, come vi abbiamo raccontato qualche mese fa, e ora anche in quelle svizzere, come risulta da una recente indagine condotta dal mensile K-Tipp.
Ma i prodotti italiani ne sono esenti? O il glifosato è ben presente anche nei nostri piatti? Il Test-Salvagente ha cercato di scoprirlo portando in laboratorio una grande varietà di prodotti in vendita nei nostri supermercati. I risultati sono analizzati nello speciale del mensile che sarà in edicola dal 23 marzo.
Il test svizzero: 12 birre su 30 sono “al glifosato”
Quel che appare ormai evidente, comunque, è che il glifosato è senz’altro presente in molte birre di noti marchi, certamente tedesche e svizzere.
Queste ultime, come detto, sono state analizzate dal mensile K-Tipp che ha portato in laboratorio 30 prodotti tra birre provenienti da grandi e piccole fabbriche ed etichette private di grandi distributori. Il risultato è stato preoccupante: 12 campioni contenevano residui di pesticida.
La peggiore è risultata la Prix Garantie Lager (una birra prodotta in Germania per la Coop) con 21 microgrammi per litro.
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Quantità pericolose sono state riscontrate anche nella birra Guinness scura (13 microgrammi per litro) e nella Erdmandli Amber (11 microgrammi per litro). Per intenderci, nell’acqua potabile i residui del pesticida non possono superare la soglia di 0,1 microgrammi per litro (ma un valore massimo di glifosato nella birra non c’è).
Residui del pesticida anche nelle birre Oettinger e Beck, in quelle a marchio Lidl e Aldi e nelle lager svizzere Falcon e Calanda. Persino una birra biologica, la “Biera Engiadinaisa cler Bio” dal Engadina, ha registrato 6.7 microgrammi glifosato.
Il pesticida è nell’orzo e nel grano
D’altro canto, secondo l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi, che vi siano residui di glifosato nella birra è “plausibile e generalmente prevedibile” dato che l’uso di questo prodotto fitosanitario è stato autorizzato in cereali come orzo o grano. Inoltre, i limiti di residui sono piuttosto permissivi: un chilogrammo di orzo può avere 20 milligrammi di glifosato, il grano 10 milligrammi.
Un pericolo serio, ma l’Ue tentenna
Gli studi hanno dimostrato che il glifosato non è solo potenzialmente cancerogeno, ma è pericoloso anche a livello ormonale, può danneggiare la flora batterica intestinale e aumentare il numero di aborti spontanei e i difetti di nascita. Per questo il fronte del No al glifosato cresce di giorno in giorno.
L’Unione europea, intanto, investita della decisione se consentire l’utilizzo del diserbante per altri 15 anni o meno, non ha ancora deciso.