Non datecela a bere: il nuovo numero di Test-Salvagente sulle aranciate

Sono uno dei temi di discussione da anni. Da una parte chi non ci rinuncia e le porta in tavola senza timore, magari preferendole alle cole nell’alimentazione dei propri figli, dall’altra chi le inserisce tra i junk food, ossia tra i cibi spazzatura, e imputa loro di aver contribuito ad aumentare i casi di obesità nel mondo. In mezzo i bambini, che almeno nelle occasioni ludiche, le vorrebbero bere senza essere guardati male dagli adulti.

Le aranciate, così come siamo abituati a chiamarle, o le bevande analcoliche a base di succo d’arancia, come le definisce la legge, sono tra quelle bibite che dividono. Specie quando si considera l’apporto del loro consumo nella dieta dei bambini.

Non per nulla fanno parte di quei prodotti che in molti vorrebbero tassare per scoraggiarne il consumo. Contro il nemico pubblico numero 1, lo zucchero, gli ultimi a pensare a una misura del genere sono il governo britannico e quello francese che stanno introducendo una tassa sulle bibite zuccherate.infografica aranciate

IL PERICOLO NASCOSTO

E così, da parte dei giganti del settore, è una corsa a studi alternativi che smontino il legame tra obesità e zucchero e a formule che consentano di dribblare l’alone di sospetto che aleggia sugli zuccheri. Tra queste prende sempre più piede il ricorso agli edulcoranti, ossia a quelle sostanze che possono sostituire lo zucchero aggiunto alle bevande gassate. Una tentazione quasi irresistibile per molte aziende che credono in questo modo di tranquillizzare i genitori e mantenere il mercato che hanno conquistato. Eppure…

Eppure il ricorso a queste sostanze potrebbe perfino diventare un male peggiore di quello che vorrebbero evitare.

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È uno dei moniti che lancia il nuovo numero de Il Test-Salvagente che questo mese esce con il titolo di copertina “Non datecela a bere” e un test su 15 aranciate, nel quale analizza il contenuto in zuccheri, in frutta, i conservanti (compresa la pericolosa anidride solforosa) e, ovviamente quello in edulcoranti. E a questo proposito intervista il dottor Morando Soffritti, direttore scientifico della Fondazione europea di Oncologia e Scienze ambientali “B. Ramazzini”.

“GENITORI, FATE ATTENZIONE”

Lo scienziato che assieme al suo istituto ha prodotto gli unici studi indipendenti sugli edulcoranti, mettendo sotto accusa prima l’aspartame poi il sucralosio, lancia un monito ai genitori attraverso il Test-Salvagente: “Considerate che i bambini sono i maggiori fruitori assieme alle donne in gravidanza. Partendo da questo dato di fatto, teniamo presente che le bevande dietetiche non possono essere considerate un rimedio all’abuso di calorie o di zuccheri. Al contrario, lasciando masticare ai nostri figli caramelle, chewing gum “senza zuccheri” ma con edulcoranti e mettendo nei loro bicchieri bibite “light” il primo effetto è proprio quello di favorire l’obesità. Poi il consiglio è di non fargli consumare né aspartame né sucralosio”.

Il professore interviene anche sulla questione della “sugar tax”, come metodo per scoraggiare i consumi. Spiega Soffritti: “Ci abbiamo provato con alcol e fumo senza successo. E i consumi sono scesi solo quando nei consumatori è penetrata la convinzione che questi prodotti facevano male. Non solo. Una tassa sugli zuccheri potrebbe incrementare proprio l’uso di edulcoranti, spostando i rischi dall’obesità agli effetti a lungo termine che abbiamo documentato. E non sarebbe una conquista per nessuno. Meglio l’educazione verso le famiglie, unita, ovviamente, all’aggiornamento delle norme. In base alle evidenze che oramai ci sono”.