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ACRILAMMIDE

Dacci oggi la nostra overdose quotidiana di acrilammide

Di acrilammide, il contaminante cancerogeno che si genera nella cottura di alimenti con amido (come patate, cioccolate e caffè), ce n'è ancora troppo nei cibi. Soprattutto (ma non solo) in quelli che non hanno ancora valori guida. A dimostrarlo, questa volta, una ricerca pubblica tedesca
patatine alla paprika

Patatine alla paprika (e all’acrilammide, ai pesticidi, agli oli minerali…)

Un test condotto in Germania su 20 papatine alla paprika (tra cui qualche marchio in vendita anche in Italia) trova alti contenuti di acrilammide, Mosh e Moah, pesticidi e altre sostanze indesiderate. "Sapevamo che si tratta di uno snack non propriamente sano - commentano i tedeschi - ma i risultati sono scioccanti".

Paprika e pesticidi: i risultati sorprendenti di un test sulle patatine...

Su 15 patatine alla parika ben 13 contenevano pesticidi. E non solo: tra glutammato e metalli pesanti nel sacchetto più ombre che sostanza. Le analisi fatte in Svizzera

Perchè ci vendono sacchetti di patatine fritte pieni d’aria?

Non si tratta di un inganno a danno dei consumatori ma di un modo per proteggere il prodotto da umidità, luce e ossigeno responsabili di un deterioramento delle patatine

Acrilammide, al via le nuove regole ma manca un limite di...

Da oggi 11 aprile entra in vigore il Regolamento europeo per contrastare la presenza del contaminante "probabile cancerogeno" che si sviluppa nelle patatine fritte o tramite la tostatura del caffé. Ma senza un tetto massimo alla concentrazione né multe per le aziende inadempienti le tutele rischiano di essere debole

Pezzi di legno nelle patatine, NaturaSì richiama quelle a marchio Trafo

Si tratta delle confezioni da 40 e 125 grammi. I consumatori che hanno in casa uno dei prodotti sottoposti al ritiro, devono riportarlo al punto vendita per il rimborso

Carta tossica per gli alimenti, nei fast food non si salva...

Una ricerca scientifica trova i Pfas (sostanze accusate di cancerogenicità e tossiche per lo sviluppo) negli imballaggi per hamburger, patatine fritte e muffin utilizzati dai fast food. Una presenza giudicata molto rischiosa