La Commissione europea ha dato mandato all’Efsa di verificare la correttezza delle autorizzazioni all’uso in deroga dei neonicotinoidi concessa da alcuni governi europei. Si tratta di 4 sostanze (clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam e thiacloprid) vietate dal maggio 2018 ma il cui uso è stato concesso in deroga da Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Spagna, Finlandia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia: una pratica che dovrebbe essere autorizzata in determinate circostanze ma che – come denunciano spesso le associazioni ambientaliste – è divenuta una prassi per aggirare il divieto.
Sorprende che tra gli stati sotto osservazione da parte dell’Efsa non compaia la Francia che ad ottobre scorso ha autorizzato l’uso in deroga di alcuni neonicotinoidi sulle coltura di barbabietole da zucchero sollevando le critiche di Generationa Futures che ha parlato di “una battuta d’arresto inaccettabile che mostra che questo governo si piega facilmente sotto il peso delle lobby dei prodotti agrochimici e dell’agricoltura industriale e ha rinunciato a essere il leader della lotta contro gli insetticidi che uccidono le api in Europa!”
L’Efsa esaminerà ora la giustificazione delle autorizzazioni tenendo conto della situazione specifica di ogni Stato membro e della disponibilità di mezzi alternativi per proteggere le colture di barbabietola da zucchero. Le valutazioni scientifiche dovrebbero concludersi nella seconda metà del 2021.
Con l’occasione l’Agenzia rivedrà la metodologia impiegata per le valutazioni scientifiche alla luce delle strategie della Commissione europea “Dal produttore al consumatore” e per la biodiversità, in particolare gli obiettivi di riduzione dell’uso di pesticidi e la promozione di loro alternative. La nuova metodologia, che agevolerà l’armonizzazione dell’impiego dei pesticidi negli Stati membri dell’UE, dovrebbe essere disponibile entro la fine del 2022.
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