L’Anse, l’Agenzia di sicurezza sanitaria ed alimentare, ha pubblicato oggi le analisi di laboratorio sugli assorbenti per incontinenza constatando che molti dei prodotti in vendita superano le soglie consentite di alcune sostanze dannose per la pelle, soprattutto per questi prodotti destinati ad essere a contatto con la pelle di chi li indossa per molte ore nel corso della giornata. Da qui un appello alle aziende affinché utilizzino maggiore cura nella produzione di questi assorbenti evitando la contaminazione di diossine, furani, Pcb e formaldeide. Sono queste, infatti, le sostanze che le analisi hanno evidenziato con maggiore nei frequenza nei prodotti che l’Agenzia ha portato in laboratorio.
Dalle materie prime al prodotto finito
Si tratta in tutti i casi di sostanze che provengono dalla contaminazione delle materie prime o dai processi produttivi utilizzati. Queste sostanze possono in particolare migrare nelle urine e venire a contatto prolungato con la pelle. La valutazione del rischio condotta da Anses ha permesso di concludere che, finché la pelle rimane sana, non vi è alcuna violazione delle soglie di salute. D’altro canto, però, l’uso continuativo di questi prodotti contaminati può aumentare il rischio di lesioni sul sedere.
Le raccomandazioni dell’Anses
L’Agenzia ha, quindi, rivolto alcune raccomandazioni ai produttori, alle autorità pubbliche e agli stessi consumatori. Ai primi ha chiesto di:
Eliminare l’uso di tutte le sostanze profumanti nella composizione degli assorbenti per incontinenza, in via prioritaria quelli che presentano effetti irritanti e sensibilizzanti della pelle;
Controllare meglio l’origine delle materie prime naturali che possono essere contaminate, anche prima della produzione;
Migliorare i processi produttivi al fine di ridurre il più possibile la presenza di sostanze chimiche indesiderabili nei materiali;
Documentare meglio la natura delle materie prime che compongono questi prodotti e visualizzarli sugli imballaggi per informare gli utenti.
Alle autorità pubbliche:
Monitorare la presenza di sostanze pericolose negli assorbenti attraverso campagne di misurazione su tutti i prodotti sul mercato;
Facilitare l’accesso alla composizione esatta e dettagliata dei prodotti per gli operatori sanitari, nel contesto della vigilanza sui dispositivi medici.
Agli operatori sanitari, ai caregiver o agli utenti:
Assicurare il rispetto delle buone pratiche per l’uso delle protezioni (cambi frequenti, pulizia e asciugatura della pelle, ecc.) per ridurre al minimo il rischio di danni alla pelle del sedere;
Segnalare gli effetti indesiderati legati all’uso della protezione per l’incontinenza all’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali nel portale dedicata alla segnalazione di eventi avversi per la salute.
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