Il WWF Svizzera da due anni ripete un’analisi sui sacchi di carbonella acquistati nei principali negozi elvetici. Il risultato che l’organizzazione ambientalista aveva prodotto lo scorso anno erano allarmanti: quasi metà dei campioni contenevano legno proveniente da foreste tropicali. Carbone, dunque, frutto di una vera depredazione delle zone a maggiore biodiversità della Terra.
E, come non bastasse, l’origine e il tipo di legno della maggior parte dei prodotti non era dichiarato in modo trasparente.
Per questo motivo il WWF è tornato in laboratorio nel 2019 in piena stagione dei barbecue e ha ripetuto a distanza di un anno il test. A finire sotto la lente i prodotti venduti dalle principali catene svizzere: Aldi, Migros, Landi, Jumbo, Denner, Obi, Coop, Globus. Meno della metà (6 su 13) hanno mostrato un’etichetta trasparente.
In due dei prodotti sono state ancora rilevate specie di legname tropicale. Entrambi i prodotti non hanno la certificazione FSC che garantisce una gestione forestale legale e sostenibile sottoposta a controlli. E il legname non certificato FSC proveniente da regioni tropicali e subtropicali è ad alto rischio di disboscamento illegale e/o sovrasfruttamento delle foreste da cui è derivato.
Più del 50% dei prodotti testati avevano etichette erratoe o solo parzialmente corrette.
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Per i prodotti il cui legname proviene da Ucraina, Sudafrica, Namibia o Polonia, spiega il Wwf, il rischio di illegalità e/o di sovrasfruttamento non può essere escluso.
Detto questo, il test del WWF di quest’anno mostra che il legno proveniente dai tropici o dalle ultime foreste vergini in Europa può ancora bruciare le foreste tropicali. Tuttavia, la tendenza è meno marcata rispetto all’analisi dello scorso anno: vi è un miglioramento in questo settore, a vantaggio dell’ambiente, dei consumatori e della loro preoccupazione di consumare in modo più responsabile.
Eppure in due casi il carbone analizzato poteva provenire da legname tropicale. I paesi di origine di questi prodotti sono: Sud Africa (il prodotto venduto da Landi), e, nel caso dei sacchi venduti da Obi senza alcuna indicazione di origine, il carbone dovrebbe provenire dalla Namibia, almeno secondo la catena ed essere composto da acacia e mopane. Il laboratorio ha però identificato anche quercia e fascino.
Agli amanti del barbecue il consiglio è di verificare che la provenienza del legno sia sempre dichiarata e verificata tramite una certificazione come quella della Fsc, ben visibile in etichetta.