Il mango è un frutto esotico estramente ricco di proprietà nutritive. E’ costituito per la maggior parte d’ acqua (83 %) e presenta una buona quantità di fibre e di sali minerali, soprattutto potassio, calcio, fosforo, magnesio e zinco. Contiene tantissimi antiossidanti utili per la nostra pelle, ed anche la buccia può essere utilizzata. Scopriamo altri suoi segreti con il professore Alberto Ritieni
Mi hanno detto che il mango può rendere la cannabis più efficace, stento a crederci..
VERO Cosa può collegare un mango, ovvero un frutto per quanto esotico esso sia, alla cannabis e ai suoi effetti psicotropi ? La risposta si trova in una famiglia di molecole molto particolari quali i terpeni. Questi composti sono presenti negli estratti della cannabis dove si trovano specie sotto forma di monoterpeni. Il frutto del mango contiene anch’esso queste molecole ed è, in particolare, ricco di myrcene che, in alcuni studi, si è dimostrato capace di potenziare gli effetti dei cannabinoidi sul sistema nervoso rendendo la “cannabis” più performante e questo accade anche se volessimo rilassarci con la “cannabis light”. In altre parole, il myrcene è l’equivalente alimentare dell’esaltatore di sapidità che è aggiunto in tanti alimenti come additivo per rendere gli alimenti finiti, anche quelli più scadenti dal punto di vista sensoriale, meglio apprezzati dai consumatori. Naturalmente, il mango non imita di certo la cannabis e i suoi effetti, ma alcune varietà di mango e soli per alcune persone predisposte, proprio grazie ai terpeni che contiene, amplifica gli effetti della cananbis. Il mango e i suoi terpeni hanno comunque un plus salutistico per chi lo consuma e che ritroviamo nei più noti “oli essenziali” tant’è che svolgono un ruolo importante nell’aromaterapia. Il myrcene è un composto presente anche nel timo o negli agrumi e possiede riconosciute funzioni antisettiche, antifungine e antiinfiammatorie per cui nel futuro sarà un composto molto promettente come supporto terapeutico.
Mangiare del mango mi fa dimagrire molto e rapidamente
FALSO Come la fenice, ecco riemergere una delle leggende più conosciute e associata al consumo di mango. Alcuni studi lo tratteggiano come uno dei più importanti “Superfood” capace di combattere la cosiddetta “fame chimica”. Certo le sue 60 calorie per etto permettono di mangiarne quel tanto che basta a soddisfare il senso di fame e a saziarci “volumetricamente”, ma affermare che permette di dimagrire è qualcosa di diverso. Il mango contiene circa il 13,6% di zuccheri semplici, e pochissimo sodio ovvero solo 1 mg per etto di mango mentre al contrario fornisce 170 mg di potassio ovvero tanto quanto i peperoni, le cipolle lesse o il bianco dell’uovo. Il mango di vitamina A, che spiega il suo colore giallo, ne contiene quanto i piselli e gli asparagi lessi oppure quanto ne dona una banana. Nel caso della niacina, il mango equivale a una banana oppure alla metà in peso delle patate bollite. Se pensiamo che il mango contenga molte fibre è importante sapere che ne contiene circa di 1,6 g per etto ovvero è paragonabile al sedano oppure ai ravanelli o alla semplice rucola. Tutto questo preambolo per poter affermare che il “supermango” non è poi così tanto “super” e sembra essere un buon frutto, che pur tenendo bene il palco, se messo all’angolo si rivela essere un comune frutto utile, colorato, succoso oltre che dolce come tanti altri e sono da confermare le sue reali proprietà salutistiche o addirittura terapeutiche.
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Il mango è un frutto come tanti altri che metto in tavola, ma mi fa dimagrire..
FALSO Il mango come tutti i frutti è pur sempre da considerarsi un primo attore del nostro “life style” e fa riflettere che sia botanicamente una pianta imparentata con gli anacardi. È un frutto ricco di acqua fino all’83%, contiene tante vitamine e può essere considerato un vero e proprio frutto detossificante da consumarsi anche come snack o merenda. Questa capacità detossificante deriva dalla presenza del “lupeolo”, un parente del myrcene, che ha vari effetti protettivi per cui è antimicrobico, antiinfiammatorio e sembra essere un antitumorale nei confronti di tumori della pelle o della prostata, ma è anche un composto anti-invecchiamento e protettivo. Il lupeolo lo troviamo anche nell’aloe, nella soia, nel pomodoro etc. per cui non è un composto esclusivo del mango dove è presente in piccole quantità tanto che nell’olio di ginseng ne troviamo ben ottomila volte di più. In conclusione, il mango va inserito nella dieta come tutti i frutti e i vegetali che conosciamo, apporta acqua, zuccheri semplici, un po’ di fibre e di vitamine. Contiene anche degli antiossidanti molto noti come la quercitina e l’acido gallico le cui proprietà benefiche sono accertate da molti studi. Nel frattempo, ci auguriamo che le sue capacità di far ridurre il tanto vituperato grasso siano presto dimostrate scientificamente così che potremmo dimagrire senza grandi sforzi e con gran gusto.
Apprezzare il mango è relativamente facile sia in cucina che non….
VERO Il mango si apprezza molto se è mangiato a cubetti, senza troppe aggiunte di altri ingredienti come limone, zuccheri etc. Il frutto va scelto ben maturo e con la consistenza della pesca per avere la massima dolcezza, ma se è eccessivamente duro, questo ci racconta di un mango ancora acerbo, va lavato bene e spaccato per togliere il grosso seme centrale. Il mango si può anche assaggiare sotto forma di frullato o di una macedonia e, per chi può permetterselo, anche disidratato può essere una dolce alternativa come snack. Volendo poi con la polpa di un frutto molto maturo si può reidratare la pelle del viso schiacciandola e facendone una maschera con dello yogurt da tenere per almeno un quarto d’ora. La presenza della vitamina A e dei carotenoidi nel mango rappresenta un modo più naturale per creare un’abbronzatura naturale e per migliorare la vista. Insomma, questo mango somiglia né più né meno alle carote o ad altri frutti o verdure meno esotiche e più familiari ai nostri occhi.
Il mango è uno dei frutti più sicuri per chi li consuma
VERO Il mango è un frutto tipico dell’India, del Pakistan e delle Filippine e per il Bangladesh rappresenta “l’albero nazionale”. Il frutto può anche pesare fino a 500 g e l’albero di mango può vivere per 300 anni dando piante di oltre 30 metri di altezza e 10 metri di diametro del tronco. In generale, il mango trova spazio anche in varie culture, dove frutti e foglie di mango sono utilizzati come decorazioni per feste o altre cerimonie anche religiose. Il mango è un frutto per tutti, di solito viene sconsigliato un suo eccessivo consumo nelle diete di chi è in sovrappeso per la presenza di tanti zuccheri, non si deve abusarne neanche nei casi di valori alti di trigliceridi mentre il poco sodio presente nella polpa lo rende utile per gli ipertesi. Esiste una forma di allergia verso sia i frutti che la pianta e di solito ne soffre chi ha già una determinata sensibilità verso l’edera oppure la quercia. Il mango, per la presenza di tanto fruttosio, consumato in eccesso dare origine a delle forme di gotta dovute al troppo acido urico che si accumula nel sangue e che può provocare talvolta, anche delle forme di calcoli biliari.