Dodicimila morti in più rispetto alle attese, nelle aree con una presenza pesante di inquinamento, dovuto a industrie chimiche, falde contaminante o amianto. I risultati del V rapporto Sentieri, il programma di sorveglianza epidemiologica nei siti contaminati di interesse per le bonifiche, promosso dal Ministero della salute, sono preoccupanti. Ha fatto scalpore soprattutto la notizia, diffusa in anticipo, dei 600 bambini nati con malformazione nell’area di Taranto in 14 anni, ma le zone che riportano dati non confortanti sono tante. Da Casal Monferrato, in Piemonte, zona di produzione del’ethernit, alle acciaierie di Terni, al petrolchimico di Augusta.
I siti analizzati
L’attuale aggiornamento del rapporto riguarda 45 siti, che includono 319 comuni, su un totale di circa 8 mila comuni italiani, con una popolazione complessiva di 5,9 milioni di abitanti (dati Censimento 2011). La finestra temporale studiata per mortalità e ricoveri va dal 2006 al 2013. Rapporti standardizzati di mortalità (SMR) e di ospedalizzazione (SHR) sono stati calcolati utilizzando come riferimento i tassi rispettivi delle regioni di appartenenza dei siti. “È stato rilevato un eccesso globale di 5.267 e 6.725 morti, rispettivamente, nella popolazione maschile e femminile. L’eccesso dovuto a cause oncologiche è risultato pari a 3.375 uomini e 1.910 donne” scrive Sentieri, secondo cui, inoltre, “l’eccesso stimato di patologie oncologiche in un arco temporale di cinque anni è risultato pari a 1.220 casi negli uomini e 1.425 nelle donne”.
Le anomalie più importanti
Le anomalie più evidenti risultano essere relativi al mesotelioma maligno, ai tumori maligni del polmone, del colon, dello stomaco, e alle patologie respiratorie benigne. Gli eccessi tumorali si osservano prevalentemente nei siti con presenza di impianti chimici, petrolchimici e raffinerie, e nelle aree nelle quali vengono abbandonati rifiuti pericolosi. Le patologie respiratorie benigne sono presenti in eccesso anche nelle aree in cui insistono impianti siderurgici e centrali elettriche. Il mesotelioma maligno mostra eccessi nei siti caratterizzati dalla presenza di amianto e di fluoroedenite, come atteso, ma anche laddove l’amianto non è esplicitamente citato dai decreti di perimetrazione dei siti. Tutti gli impianti petrolchimici e siderurgici, per esempio, sono caratterizzati dalla presenza di ampie quantità di queste fibre, molto utilizzate nel passato come agente isolante.
Per la prima volta, dati su bambini e adolescenti
Per la prima volta, inoltre, Sentieri ha valutato lo stato di salute di bambini e adolescenti. Nel primo anno di vita è stato rilevato un eccesso di 7mila ricoveri, duemila dei quali per condizioni di origine perinatale (relative al periodo a ridosso e subito dopo la nascita). In età pediatrica (0-14 anni) è stato osservato un eccesso di 22mila ricoveri per tutte le cause: quattromila dovuti a problemi respiratori acuti, e duemila ad asma.
I tumori nei più piccoli
Per l’incidenza oncologica, sono disponibili dati relativi a 22 siti coperti da Registri Tumori per la popolazione generale, e a 6 siti coperti da Registri Tumori pediatrici (0- 19 anni). Nella fascia d’età compresa tra 0 e 24 anni sono stati diagnosticati 666 nuovi casi, pari a un eccesso del 9%, prevalentemente dovuti a sarcomi dei tessuti molli nei bambini, leucemie mieloidi acute nei bambini e nei giovani adulti, linfomi non Hodgkin e tumori del testicolo in giovani adulti.
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I limiti e i distinguo dello studio
Gli autori dello studio ci tengono però a precisare che “non tutti gli eccessi osservati nello studio sono attribuibili alla contaminazione ambientale. Le pa-tologie citate riconoscono un’eziologia (origine, ndr) multifattoriale, all’interno della quale giocano un ruolo fattori socioeconomici, stili di vita, disponibilità e qualità dei servizi sanitari”. Inoltre le informazioni iniziali sono a volte “sparse e disomogenee”, come nel caso dell’inquinamento delle falde acquifere. “Un altro problema è la potenza statistica, perché in diversi siti la popolazione è numericamente limitata, e la frequenza di molte patologie studiate è bassa”.
L’ordine dei chirurghi: “Il ministero deve agire subito”
E ciò nonostante, secondo Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dei chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo): “I dati che emergono dall’ultimo Rapporto Sentieri, in particolare quelli relativi all’area di Taranto, sono drammatici e non possono essere ignorati. Non possiamo, come medici, come cittadini, rimanere indifferenti: va data una risposta, subito. Il diritto fondamentale alla salute, del quale, come Ordine dei Medici, siamo garanti, non può essere compresso da nessuna istanza sociale, e neppure da quella, pur nobilissima, del diritto al lavoro”. Emanuele Vinci, coordinatore della commissione Salute ambiente della Fnomceo, ribadisce “la necessità e l’urgenza di una profonda riforma che riunifichi le politiche per la salute e per l’ambiente, attualmente separate in distinti Ministeri, distinte agenzie regionali e territoriali”.
L’effetto cocktail ignorato
Vinci aggiunge: “I dati sul monitoraggio degli inquinanti ambientali e alimentari sono rapportati ai valori soglia dei singoli inquinanti e pesticidi, che sono determinati a livello tossicologico su studi di citotossicità in vivo e in vitro riferiti alla singola sostanza – continua Vinci -. È intuibile che la sommatoria di tutti gli inquinanti e pesticidi (singolarmente anche sotto soglia) possa provocare danni alla salute e spiegare così gli allarmanti dati epidemiologici, al di sopra delle medie regionali e nazionali”.
“Bisogna valutare l’esposizione preventivamente”
“Infine, le procedure di Valutazione del Danno Sanitario (VDS) sono definite ex-post in quanto sono attivate solo se si documentano inquinanti al di sopra dei valori soglia – conclude Vinci -. Vanno invece attuate le procedure di Valutazione dell’Impatto sulla Salute (VIS), che valutano preventivamente l’esposizione agli inquinanti, e quindi sono attivate indipendentemente dal superamento dei valori soglia”.
L’accusa di Peacelink
“Il nuovo studio epidemiologico Sentieri è stato messo online dopo la campagna di PeaceLink per chiederne l’immediata pubblicazione” scrive il portale che segue da anni le vicende dell’inquinamento dell’ex Ilva di Taranto. “La ministra della Salute Giulia Grillo ne aveva previsto la presentazione ufficiale il 21 maggio 2019 per poi farla slittare al 4 luglio. La ministra sosteneva che lo studio fosse ancora in fase di elaborazione mentre PeaceLink sosteneva che fosse già pronto. E infatti era pronto”. “Va notato – conclude Peacelink – che il 26 maggio si sono tenute le elezioni europee”.