Quando il sucralosio viene riscaldato a temperature comprese tra 120 e 250 gradi potrebbe genera alcuni composti organici clorurati potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori. Tali composti comprendono dibenzo-p-diossine policlorurate (Pcdd), dibenzofurani (Pcdf) o cloropropanoli. A dirlo è l’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio (Bfr) che, tuttavia, aggiunge che non si tratta di conclusioni definitive dal momento che i dati disponibili (che l’Istituto ha valutato) non sono sufficienti per consentire una valutazione definitiva dei potenziali rischi per la salute. “… Mancano i dati sull’identità dei prodotti di reazione tossici e sulla misura in cui questi prodotti si formano durante il riscaldamento di alimenti contenenti sucralosio alle temperature che si verificano durante la cottura, la frittura e la torrefazione” scrive il BfR nel suo parere n. 012/2019.
Il sucralosio è un dolcificante artificiale privo di calorie derivato dal saccarosio. Si tratta di una molecola 650 volte più dolce rispetto allo zucchero. E’ utilizzato per dolcificare cibi e bevande senza aggiungere calorie. È, ad esempio, presente nei sostituti dello zucchero, in alcune bibite gassate, nelle gomme da masticare e nei dolciumi, soprattutto dietetici. E’ utilizzato spesso anche nei caramelli dal momento che ha la capacità di scurire con più facilità. Ed è proprio in questi ultimi due casi – nei dolci e nei caramelli – che il sucralosio può raggiungere quelle temperature con i presunti rischi per la salute dei consumatori.
Nel 2016 il sucralosio è finito sotto la lente di Morando Soffritti dell’Istituto Ramazzini secondo cui più alta è la concentrazione di sucralosio consumato, maggiore è la probabilità di sviluppare la leucemia e tumori maligni. Una conclusione che ha costretto l’Efsa , qualche tempo dopo, a valutare lo studio concludendo che si trattava di dati “inattendibili” e che il sucralosio è sicuro.