Isde Italia, insieme ad altre 48 associazioni, hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo di vietare il pesticida flufenacet, identificato come interferente endocrino dall’Efsa, e pericoloso per le acque
In Europa si utilizza da circa 20 anni un erbicida che l’Efsa ha valutato come interferente endocrino. Si chiama flufenacet ed è stato approvato a gennaio 2004 per le colture invernali, come frumento, segale, farro e orzo. Doveva restare in uso per 10 anni, anche perché già nel 2015 è stato identificato come candidato alla sostituzione poiché soddisfaceva i criteri per essere classificato come persistente e bioaccumulabile. Ma ritardi nella valutazione del rischio hanno portato a una proroga di oltre 11 anni aggiuntivi del periodo di approvazione, con aumenti di vendite dell’erbicida in tutti i paesi membri negli ultimi anni.
Da giugno 2025 il flufenacet non potrà più essere utilizzato, ma decine di associazioni europee impegnate nella protezione della salute e dell’ambiente chiedono di vietarlo già da subito.
Per l’Efsa colpisce la tiroide e contamina le acque
Il 27 settembre scorso, infatti, sono state pubblicate le conclusioni della revisione dell’Efsa, che indicano che la sostanza non soddisfa i criteri di approvazione stabiliti dal Regolamento sui pesticidi 1107/2009 per due ragioni.
Prima di tutto è stato rilevato che il flufenacet altera l’ormone stimolante la tiroide, portando a cambiamenti nel peso e nella struttura istologica della tiroide. Dunque la sostanza è identificata come un interferente endocrino che colpisce la funzione tiroidea, con il potenziale di influire sullo sviluppo cerebrale nei bambini.
In secondo luogo, è stato riscontrato che il flufenacet è altamente tossico per le alghe in tutti gli scenari rilevanti. Infine, il flufenacet è un Pfas, che si scompone in acido trifluoroacetico (Tfa), un Pfas ultra-corto che contamina altamente le nostre risorse idriche in tutta Europa, incluse le acque sotterranee e potabili, e viene persino rilevato nelle acque minerali e nelle risorse idriche più incontaminate. Le conoscenze sulla tossicità del Tfa sono in aumento tanto che è stato proposto per una classificazione come “metabolita rilevante tossicologicamente”. Nelle sue conclusioni, l’Efsa ha rilevato che l’uso del flufenacet porterebbe a livelli di Tfa superiori non solo al limite per i metaboliti rilevanti (0,1 µg/L) ma persino a quello per i metaboliti non rilevanti (10 μg/L).
Per questo ISDE Italia, insieme ad altre 48 associazioni, hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo di vietare il pesticida flufenacet da subito. “La prossima riunione del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF) del 4 e 5 dicembre rappresenta un’opportunità cruciale per agire nell’interesse dei cittadini europei, in particolare dei gruppi vulnerabili come i bambini piccoli, e dell’ambiente” scrivono le associazioni.