Aveva fatto scalpore la decisione, seguita da una marcia indietro, della catena di distribuzione organizzata Eurospin di acquistare 10mila tonnellate di pecorino sardo con una asta online a doppio ribasso proprio nei giorni in cui i pastori sardi rovesciavano il latte ovino per le strade, protestando contro il prezzo troppo basso imposto dai trasformatori. A rivelarlo era stata un’inchiesta d’Internazionale e l’associazione Terra!, che si era rivolta al Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. Ora i pastori sardi scrivono a Eurospin, che ha poi annunciato l’aumento di un euro al chilo per il pagamento del pecorino, chiedendo rinunciare alle aste al ribasso.
Il testo della lettera
“Abbiamo accolto con sollievo- scrivono i pastori sardi – la vostra decisione di annullare gli accordi commerciali in base ai quali, secondo quanto emerso da una inchiesta di internazionale.it, Eurospin avrebbe acquistato 10mila quintali di pecorino romano attraverso il meccanismo delle aste al ribasso. Come avrete letto dalle cronache di queste settimane, la protesta dei pastori è nata per riconoscere un prezzo adeguato al nostro lavoro che, se pagato 60 centesimi per litro di latte, non ci consente di vivere dignitosamente. In questi lunghi giorni di trattativa non siamo ancora riusciti a definire una giusta remunerazione per il prezzo del latte che, lo ribadiamo, non può essere inferiore agli 80 centesimi al litro. Cifra impossibile da garantire se il pecorino viene acquistato dalla Grande distribuzione per soli 5 euro al chilo attraverso le aste al ribasso”.
“I consumatori stanno con noi”
I pastori chiedono a Eurospin di farsi garante presso i trasformatori perché parte di questo aumento venga riconosciuto legittimamente ai pastori. “L’agricoltura e la pastorizia soffrono da troppo tempo di una svalutazione economica e sociale dovuta alle politiche del sottocosto, determinate dalle logiche della Grande distribuzione organizzata che scarica a valle della filiera gli effetti di promozioni e offerte ai consumatori che, nei fatti, vengono pagate da chi il cibo lo produce davvero” scrivono i pastori, che concludono “Pensiamo che i consumatori siano disponibili ad acquistare prodotti con un prezzo equo e per questo chiediamo che Eurospin si impegni a interrompere la pratica delle aste al ribasso e a riconoscere di qui in avanti il giusto margine anche a noi allevatori”.
Il ministro risponde: “Se ne occupi il parlamento”
Nel frattempo, su sollecitazione dell’opposizione, anche il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio si è espresso sulla questione. Questa mattina sono giunte via Twitter le risposte di due candidati alla segreteria del Partito democratico, Zingaretti e Martina, che chiedevano al ministro di prendere posizione contro le aste al ribasso con una legge. Centinaio ha risposto sempre su twitter: “Se ci sono già delle proposte di legge è il Parlamento che deve trattarle. Disponibile a partecipare al dibattito ma è compito del Parlamento”. Terra! ha replicato chiedendo un tavolo tecnico di discussione col governo.