Un maxi-sequestro non è sufficiente per generalizzare, ma la notizia delle 7 tonnellate di salmone sequestrato a Como fa alzare il sopracciglio a tanti diffidenti sui ristoranti di sushi all you can eat. Proprio a questa tipologia di esercizi di ristorazione, infatti, era destinato il pesce importato dalla Norvegia, per un valore commerciale di 60mila euro, che il titolare cinese rietichettava barando sia sulla scadenza che sul peso. L’operazione che ha portato all’arresto è stata denominata “Confine illegale”, portata a termine dalla Guardia costiera di Genova insieme alla Procura di Como. I numeri dei blitz vanno oltre il magazzino di Bregnano, nel comasco: oltre 150 le ispezioni, 92 le sanzioni, 7 le denunce. Il sequestro più importante a Bregnano, in provincia di Como, dove i militari hanno scoperto un magazzino intestato a un imprenditore cinese che distribuiva pesce di ristoranti di sushi della zona.
Le marche interessate (e vittime inconsapevoli)
Nelle immagini diffuse dalla Guardia costiera durante il blitz al capannone di Bregnano, si vedono i sigilli apposti su casse di salmone delle aziende Eidsfjord Sjøfarm e Leroy Salmon, entrambi inconsapevoli degli armeggi illegali dell’imprenditore cinese sui prodotti acquistati da loro.
Grazie alla legge anti-spreco, donato ai  poveri
Alla buona notizia del sequestro se ne aggiunge un’altra. La Procura della Repubblica di Como ha disposto la devoluzione del prodotto in beneficenza. Operazione riuscita grazie al contributo dell’ATS Insubria (distretto Como Sud) che, grazie al servizio veterinario, ha attestato l’idoneità al consumo umano del prodotto, consegnato lo stesso ad varie Onlus di Como, Milano e provincia, tra cui il Banco alimentare, in modo da poterlo dare ai poveri.