Del caporalato nelle campagne italiane si tende a parlarne solo in caso di morti drammatiche, come quelle dei braccianti che negli ultimi anni ci hanno rimesso la vita a causa delle condizioni disumane di lavoro. Condizioni che invece sono quotidiane per centinaia di migliaia di braccianti, soprattutto stranieri, e che a volte vengono raccontate al di là della cronaca nera.
Il docu-musical sui sikh dell’agropontino
È il caso di ‘The Harvest’ , il docu-musical sullo sfruttamento dei lavoratori delle campagne dell’agro-pontino scritto da Andrea Paco Mariani, che il 7 novembre verrà proiettato al Parlamento europeo, in occasione del dibattito sul problema del caporalato. A volere la proiezione a Bruxelles, l’europarlamentare Elly Schlein (Pd).
Il trailer
The Harvest è vincitore all’Argentina Finca Film Festival e del Noida Film Festival in India. Raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 12 ore al giorno sotto il sole, senza pausa. L’obbligo di chiamare “padrone” il datore di lavoro, le vessazioni e le violenze di ogni tipo subite quotidianamente. Dover sopportare tutto questo per quattro euro l’ora nel migliore dei casi, con pagamenti che ritardano mesi, e a volte mai erogati, violenze e percosse, incidenti sul lavoro mai denunciati e “allontanamenti” facili per chi tenta di reagire. Eccole le storie degli ‘italiani brava gente’, nelle testimonianze raccolte tra la comunità Sikh del basso Lazio. Un docu-musical che unisce il linguaggio del documentario alle coreografie delle danze punjabi.
L’Orchestra dei braccianti
Due giorni dopo, il 9 novembre, al teatro Mercadante di Cerignola, in provincia di Foggia (zona di alta concentrazione di lavoro nero nei campi), l’associazione Terra! Onlus presenta l’Orchestra dei braccianti, composta da 16 elementi di 9 nazionalità diverse: Italia, Francia, Gambia, Ghana, Nigeria, Libia, Tunisia, India e Stati Uniti. “Grazie alla loro musica vogliamo raccontare le storie di chi ieri e oggi, in diverse parti del mondo, lavora la terra. La narrazione viaggerà sulle note delle musiche tradizionali, dei ritmi e delle melodie dai cinque continenti. Ciascuno darà il proprio contributo con il suo strumento, la sua voce, la sua memoria, alla costruzione di una nuova comunità armonica e solidale” spiega l’associazione.
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