Cibi contaminati agli idrocarburi. È quanto ha trovato uno studio condotto dall’organizzazione dei consumatori francese Foodwatch, che ha analizzato 120 prodotti alimentari rinvenendo nella metà di questi tracce di idrocarburi aromatici e oli minerali. Il responsabile numero uno della contaminazione sarebbe, secondo l’associazione, l’imballaggio: “L’utilizzo di fibre riciclate presenta un rischio per la salute reale se gli alimenti non sono adeguatamente protetti” si legge nello studio.
“Si tratta di un problema noto ai produttori, politici ed esperti da molti anni – ha dichiarato un funzionario di Foodwatch sulla stampa francese – Ma né la Francia né l’Unione europea hanno emanato una legge a tutela dei consumatori. Eppure ci sono le soluzioni per impedire la migrazione di sostanze tossiche nel nostro cibo”.
Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe necessario che le autorità sanitarie ma anche i Nas e i carabinieri, avviino un’indagine a campione sul territorio al fine di verificare l’utilizzo corretto di confezioni per gli alimenti. “Per esempio – conclude D’Agata – nel cartone riciclato anche della pizza, infatti, non è raro trovare tracce di piombo, ftalati e altre sostanze tossiche”. Esattamento come dimostrò, molti anni fa, un test del Salvagente che fece molto scalpore.