L’Antitrust a Ferragni, Belen e altre star social: Basta pubblicitĂ  occulta

L’Antitrust scrive alle star dei social per intimargli di non fare pubblicitĂ  occulta tramite i loro post. L’AutoritĂ  per la concorrenza e il mercato sta infatti indagando sul fenomeno degli scatti pubblicati dai maggiori influenze di Twitter, Facebook, Instagram, Snapchat e YouTube. Il rischio, soprattutto per i followers piĂą giovani, è quella di confondere una foto, un video, o uno status realizzato a fini pubblicitari con uno privato e spontaneo.  Esulta l’Unione nazionale dei consumatori che su questo tema aveva presentato un esposto lo scorso aprile: “Bisogna che tutti i soggetti e le istituzioni interessate si mettano attorno ad un tavolo per stilare nuove regole e linee guida da seguire”, ha dichiarato il presidente Una Massimiliano Dona.

Foto apparentemente spontanee

“Spesso – spiega l’Antitrust – le immagini con brand in evidenza, postate sul profilo personale del personaggio, si alternano ad altre dove non compare alcun marchio, in un flusso di immagini che danno l’impressione di una narrazione privata della propria quotidianitĂ ”. E ancora: “L’evidenza data ai marchi può variare in intensitĂ  e modalitĂ , in quanto le tipologie di post e personaggi si presentano molto eterogenee. In alcuni casi, i nomi dei brand sono citati negli hashtag dei post, in altri casi, sono invece in evidenza nell’immagine. Il post può essere accompagnato da commenti enfatici sul prodotto”. L’AutoritĂ  ha individuato criteri generali di comportamento e ha chiesto di rendere chiaramente riconoscibile la finalitĂ  promozionale in relazione a tutti i contenuti diffusi mediante social media, “attraverso l’inserimento di avvertenze, quali, a titolo esemplificativo e alternativo, #pubblicitĂ , #sponsorizzato, #advertising, #inserzioneapagamento, o, nel caso di fornitura del bene ancorchĂ© a titolo gratuito, #prodottofornitoda; diciture alle quali far sempre seguire il nome del marchio”.

Da Ferragni a Fibra, i post ambigui

La lista degli influencer che hanno ricevuto la lettera da parte dell’Authority non è pubblica, ma non è difficile immaginare che la missiva sia arrivata alla giornalista di gossip Selvaggia Lucarelli, ai fashion blogger Chiara Ferragni e Mariano Di Vaio e il fenomeno social Gianluca Vacchi, e la showgirl Belen Rodriguez, ai primi posti della classifica degli influenze piĂą importanti d’Italia. Tra questi, solo i due fashion blogger fanno pubblicitĂ  tramite i loro post, a aziende di moda e resort. Anche il rapper Fabri Fibra, è spesso vestito da capo a piedi con indumenti Fila nei suoi post su twitter, ma non fa mai menzione di un rapporto commerciale con l’azienda. Alcuni si sono giĂ  messi in riga: Mariano Di Vaio pubblicizza su Facebook un resort in Sicilia, le cucine Scavolini e la nuova Hyundai con l’hashtag AD (che sta per pubblicitĂ  if, Chiara Ferragni, ha iniziato da qualche mese a inserire nella descrizione dei suoi scatti la parola #ad, per segnalare che si tratta di una pubblicitĂ .

Il precedente negli Usa

Del resto, la compagna di Fedez è una fashion blogger con fama internazionale, e avrĂ  sentito giĂ  lo scorso maggio la pressione dell‘Antitrust Usa, da cui deve aver preso inspirazione l’omonima italiana, che aveva mandato lettere a 90 influencer, tra cui le sorelle Kardashian. Negli Stati Uniti è stato presentato anche un esposto contro gli youtuber che si provano online i nuovi videogames in commercio, esaltandone la qualitĂ , ma dimenticando di segnalare che sono pagati dagli stessi produttori per fare quelle recensioni tarocche. Un problema che andrĂ  affrontato anche in Italia.

 

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