I conflitti d’interesse in ambito alimentare sono all’ordine del giorno, ma quando riguardano una famosa esperta televisiva e uno dei brand più conosciuti al mondo, come Ferrero, è inevitabile lo scoppio della polemica pubblica. La protagonista di questa storia è la nutrizionista scozzese Carrie Ruxton, membro della Scotland Food Standars, ente di sicurezza alimentare, e collaboratrice di vari enti pubblici tra cui l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) oltre che volto televisivo e editorialista di FoodNavigator, che riporta la notizia. Secondo il portale inglese, una serie di recenti rapporti hanno reso di pubblico dominio il lavoro di consulenza di Ruxton per dei programmi aziendali di responsabilità sociale della Ferrero dal 2014. La giornalista alimentare Joanna Blythman ha definito la cosa “semplicemente inaccettabile” e ha accusato Carrie Ruxton di “tentare di minimizzare senza successo il danno reale arrecato dagli zuccheri alla salute pubblica”, considerandola inadatta a sedersi sul FSS e offrire consigli nutrizionali al pubblico.
La difesa
Ruxton si è difesa così: “La mia esperienza, vasta e di lunga durata, nel settore alimentare – ho lavorato con quasi 100 diverse società ed enti commerciali a partire dal 2004 – così come la mia esperienza nel settore pubblico, per cui ho preparato strategie sull’obesità e revisioni, mi hanno dato la consapevolezza di servire efficacemente il Consiglio scozzese sulle norme alimentari dall’aprile 2015 […] il mio lavoro non coinvolge la promozione di messaggi dietetici, che sarebbe in conflitto con quelli di Scotland Food Standar. Fino ad ora, nessuno ha espresso preoccupazione su questo lavoro, oltre a questo, il Presidente di Scotland Food Standards è sempre stato consapevole delle mie attività freelance da quando sono stata nominata”.
La posizione sulla sugar Tax
Ruxton dice che la sua connessione con il settore ha portato le aziende e le associazioni dei consumatori a discutere la riformulazione, la pubblicità e le questioni relative agli ingrediente in un’ottica di miglioramento. Ha anche respinto le accuse, pubblicate su The Times, di essersi opposta all’introduzione della sugar tax nel Regno Unito – in vigore dal 2018 – spiegando che i suoi dubbi iniziali sull’efficacia erano stati risolti dalle evidenze prodotte da Public Health England e dai dettagli della legislazione stessa. E nonostante ciò, anche il dottor Simon Capewell, professore di epidemiologia clinica presso l’Università di Liverpool, ha detto al Times che il lavoro di consulenza di Ruxton è pari a un “grande conflitto di interessi” e che rende la sua posizione al FSS “insostenibile”. È l’ennesimo caso di polemica rispetto ai legami tra esperti che lavorano per enti pubblici e industria alimentare, che minano la credibilità dei consumatori nei confronti dei garanti della sicurezza alimentare degli europei.