Il frigorifero si rompe e, nonostante sia ancora in garanzia, Whirlpool lascia il cliente senza ripararlo per oltre 20 giorni con gli alimenti da conservare fuori al balcone o presso i vicini.
Un bel disagio a cui, però, non manca di aggiungersi la rabbia di un consumatore costretto a rivolgersi al numero per i reclami, tutt’altro che verde, visto che è a pagamento, e che si rivela spesso irraggiungibile costringendo l’utente, dopo vari tentativi a vuoto ed interminabili attese a lasciare un messaggio (o meglio un accorato appello) a una segreteria che consiglia di inserire i propri recapiti per essere “richiamato appena possibile”. Una telefonata che non arriva, costringendo a riprovare, pagare la chiamata, e sperare di essere fortunati.
Le denunce fioccano
L’episodio è stato denunciato da un consumatore al Movimento Difesa del Cittadino, che ha deciso di chiedere sia integrato nel fascicolo già aperto dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette proprio su segnalazione dell’associazione di Consumatori.
“La spesa di 30 euro addebitata ai clienti per le riparazioni degli elettrodomestici dopo appena 6 mesi dall’acquisto – dichiara l’Avv. Francesco Luongo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino – ci sembra poco rispettosa della garanzia legale di due anni e delle altre condizioni di salvaguardia previste dal Codice del Consumo, ma altrettanto discutibili sono anche i tempi di riparazione e le modalità di contatto dei consumatori con il servizio clienti a pagamento su prefisso 199. Vedremo cosa ne pensa l’Antitrust anche di questa pratica aziendale”.