Se la bozza della Manovra che verrà discussa in Cdm dovesse essere approvata così com’è, l’Iva sugli assorbenti raddoppierà passando dal 5% al 10%, com’era prima che una lunga battaglia dei consumatori e delle donne ottenesse la riduzione nella Legge di Bilancio del 2023 Aumento anche per prodotti per l’alimentazione dei neonati
Se la bozza della Manovra che verrà discussa in Cdm dovesse essere approvata così com’è, l’Iva sugli assorbenti raddoppierà passando dal 5% al 10%, com’era prima che una lunga battaglia dei consumatori e delle donne ottenesse la riduzione nella Legge di Bilancio del 2023. Aumento anche per prodotti per l’alimentazione dei neonati. Insomma, all’atto pratico, la politica del governo le cui posizioni sulla famiglia tradizionale e sulla necessità di aumentare la natalità siano note, le decisioni sembrano quanto meno schizzofreniche. Da una parte, asilo nido gratuito dal secondo figlio in su (ma solo per i nati dal 2024 e con fratello e sorella under 10) e sgravi sui contributi fino a 3mila euro per le donne lavoratrici, dall’altra il rialzo dell’Iva su assorbenti e latte in polvere.
Cosa dice la bozza sugli assorbenti
Secondo il Sole 24 ore, che ha visto la bozza, infatti, “Niente più Iva al 5% però per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax: la bozza della manovra prevede infatti che latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, passino tra i prodotti soggetti all’Iva al 10%”.
Congelate per 6 mesi le tasse su plastica e zucchero
Confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1 luglio 2024, salvo ulteriori interventi.
Tampon tax, come funziona negli altri paesi
Quasi la metà dei 28 stati membri dell’Ue continua ad applicare agli assorbenti, interni ed esterni, la stessa Iva di gioielli, vino, birra e sigarette. In 10 di questi Paesi l’Iva supera il 20 per cento: in Ungheria la tassa è del 27 per cento, in Croazia, Svizzera e Danimarca del 25. Civio, un’organizzazione senza fini di lucro spagnola, ha messo a confronto le normative fiscali adottate dalle varie nazioni e ha messo in luce che la famigerata Tampon Tax è più salata delle tasse applicate agli alberghi di molti di questi Paesi.