Entrate in vigore concentrazioni tollerate più basse per l’arsenico nel riso e nei cibi destinati all’infanzia. Cosa prevede l’ultimo Regolamento Ue. L’obbiettivo è quello di contrastare il cancro
La Commissione europea ha adottato nuove norme per ridurre la presenza di arsenico (As) nei prodotti alimentari, in particolar modo riso, prodotti a base di riso per l’infanzia, succhi di frutta e sale. “L’adozione di tenori massimi più bassi – si legge in una nota della Commissione – rappresenta un altro passo importante per conseguire gli obiettivi del piano europeo di lotta contro il cancro” volti a limitare o eliminare il rischio cancerogeno associato alle sostanze chimiche negli alimenti”. La decisione, è basata su una relazione scientifica dell’Efsa del 2021, ed è stata adottata dopo che gli Stati membri erano stati invitati a monitorare la presenza di arsenico negli alimenti, rilevando concentrazioni elevate.
Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Adottiamo nuove misure per ridurre ulteriormente il rischio di esposizione a un contaminante cancerogeno nella filiera alimentare. I cittadini vogliono sapere che gli alimenti che consumano sono sicuri e queste nuove norme sono un’ulteriore prova del fatto che le regole di sicurezza alimentare dell’UE rimangono le più rigorose al mondo”.
Ricordiamo che l’arsenico per la Iarc dell’Oms è classificato come elemento cancerogeno certo per l’uomo. L’esposizione all’arsenico può avvenire attraverso la dieta, il fumo, l’acqua e l’attività lavorativa.
Come spiega la Società italiana di tossicologia, l’assunzione di una dose elevata di arsenico può provocare nausea, vomito, dolori addominali, ipotensione, aritmia cardiaca ed arresto cardio-circolatorio nei casi più gravi.
L’esposizione cronica invece può indurre neurotossicità, danni epatici con comparsa di epatomegalia e cirrosi, danni a livello cutaneo (iperpigmentazione e ipercheratosi) ed alterazione a carico del sistema vascolare che possono portare a cancrena delle estremità.
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L’esposizione cronica è stata collegata anche all’insorgenza di diverse forme di tumore: cute, polmone, vescica e fegato. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato i composti inorganici dell’arsenico nel gruppo 1 (cancerogeni umani).
I bambini più esposti all’arsenico
L’esposizione alimentare all’arsenico inorganico dei bambini di età inferiore a tre anni, anche da alimenti a base di riso, è circa 2-3 volte quella degli adulti. Alla luce di tali informazioni, il regolamento (UE) 2015/1006 della Commissione fissa i tenori massimi relativi alla presenza di arsenico inorganico solo nel riso e nei prodotti a base di riso. Il Codex Alimentarius fissa un tenore massimo di 0,5 mg/kg di arsenico totale nel sale. Quindi è stato ritenuto opportuno fissare lo stesso tenore massimo nella legislazione dell’Unione.
I nuovi limiti
In base al nuovo regolamento 2023/465 ecco quali sono i nuovi limiti rivisti al ribasso: